Oltre al sonno e alla concentrazione ci sono anche altre cose che non sono state dette a nessuno.
Giornate intere che scompaiono, e brevi attimi che diventano un’eternità.

(Peter Høeg)

giovedì 18 ottobre 2018

“Sette coccodrilli” di Armando Adolgiso


Armando Adolgiso
Sette coccodrilli”

2018

Recensione di Alfonso Lentini

"Le lacrime sono meno impegnative della risata, si muore dal ridere, mai dal piangere", scrive Armando Adolgiso; e con questa consapevolezza pubblica "Sette coccodrilli", un breve ma assai pungente volumetto (in ebook liberamente scaricabile online) dove l'ironia e il sarcasmo sono i principali ingredienti di un’intelligentissima operazione comico/concettuale che ricorda molto da vicino quella, altrettanto concettuale, di Emilio Isgrò, quando in varie mostre e pubblicazioni gioca con il problema dell'identità dichiarando di "non essere Emilio Isgrò" (e aggiungendo testimonianze in tal senso di altri fantomatici personaggi). Quella di Isgrò è a suo modo una forma di autobiografia, ma al negativo, ottenuta attraverso cancellazioni idealmente simili a quelle dei suoi celebri libri oggetto. Anche quella di Adolgiso potrebbe rientrare, sia pure paradossalmente, nel genere delle “autobiografie mendaci”. Infatti Adolgiso, stando alla lettera, non fa che parlare di sé. Ma se di autobiografia possiamo parlare, dobbiamo intenderla in senso antifrastico, in quanto qui il gioco, davvero geniale, consiste nella messa in scena di sette improbabili (eppure, paradossalmente, probabilissimi) "coccodrilli" (cioè articoli commemorativi pubblicati dopo la morte di un noto personaggio) che l'Autore immagina possano essere stati scritti dopo la sua dipartita e dunque, per così dire, “apocrifi”. Solo che ogni "coccodrillo" mostra un punto di vista straniante o stranito, attraverso cui Adolgiso svela l'ipocrisia, la retorica, la rozzezza intellettuale, la vacuità di certe tipologie umane (e di conseguenza anche di scrittura). I presunti autori dei "coccodrilli" sono: L'astioso, L'egotista, Il filosofo, L'irregolare, La modaiola, La poetessa, La scalognatrice. E sono questi esponenti di un sottobosco culturale duro a morire che prendono la parola stravolgendo dati e verità, proponendo un’immagine grottesca e caricaturale del personaggio di cui fingono di voler tessere le lodi, ma sostanzialmente mettendo in ridicolo solo se stessi. Dunque, mentre l'Autore si camuffa fingendo che a scrivere siano altri, il mascheramento si fonde con lo smascheramento. E il volumetto assume il valore di un vero e proprio pamphlet che, se ha un difetto, è di essere troppo breve, limitando soltanto a sette “coccodrilli” il complice divertimento del lettore che avrebbe potuto prolungarsi ben oltre. Ma perché solo sette? “Perché tante sono le lettere che compongono il mio nome: armando”, risponde prontamente l’Autore.
Sorpresa finale: quella di Adolgiso si rivela un’operazione quasi “balestriniaina”, se è vero che Nanni Balestrini è l’unico scrittore del pianeta a non aver mai scritto una sola parola di suo pugno, essendo tutta la sua opera (romanzi compresi) composta di collage, cioè frasi prelevate da scritti altrui. Così infatti, con furbastro candore, dichiara l’Autore nella prefazione al suo libro: “La maggior parte delle parole che seguiranno nelle prossime pagine, com’è nel mio stile, non le ho scritte io, molte sono frutto del montaggio operato fra luttuosi brani, da me collezionati nel tempo, apparsi su quotidiani e periodici; articoli di firme famose, meno famose, e pure pezzi redazionali anonimi”. Nulla di inventato, dunque. Così va il mondo, miei signori!





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