Oltre al sonno e alla concentrazione ci sono anche altre cose che non sono state dette a nessuno.
Giornate intere che scompaiono, e brevi attimi che diventano un’eternità.

(Peter Høeg)

giovedì 30 settembre 2021

Voler morire - Capire l'eutanasia


 

Testamento biologico e cure palliative:il diritto di scegliere

In questo pamphlet ci si interroga anzitutto sul senso dell’eutanasia, che è solo l’altra faccia del senso della vita. Si è scelto di farlo nel modo più diretto e, paradossalmente, meno ovvio: analizzando con approccio semio-linguistico e non meramente giuridico i differenti e problematici aspetti che definiscono il comportamento di chi vuole morire (e di chi sceglie altrimenti). Nella consapevolezza che a partire da semplici parole – suicidio assistito, eutanasia, sedazione profonda, omicidio del consenziente ma anche accanimento terapeutico, consenso informato, relazione di cura, disposizioni anticipate di trattamento... – si articola una complessa e spesso contraddittoria narrazione immanente soltanto umana, che chiama in causa nozioni inevitabilmente controverse: autocoscienza, libertà del volere, responsabilità morale.



Antonio Perri insegna Linguistica generale e Sociolinguistica presso l'Università di Napoli Suor Orsola Benincasa. I suoi interessi di ricerca vertono sugli aspetti antropologici e linguistici dei sistemi di scrittura e delle notazioni grafiche (soprattutto la pittografia azteca, a cui ha dedicato molti articoli e due monografie). Si è a lungo occupato di teoria della traduzione e, più in particolare, della traduzione intersemiotica. Fra le pubblicazioni più recenti Repertori grafici e scrittori, in M. Mancini, B. Turchetta (a cura) e Etnografia della scrittura (Carocci 2014). È curatore per Graphofeel della collana Formniveau.


Editore: Graphofeel Edizioni
Codice prodotto: FOR025
Disponibilità: Disponibile
Autore: Antonio Perri
Pagine: 180
ISBN: 978-88-32009-90-3

mercoledì 29 settembre 2021

Asterischi e schwa: la risposta della Crusca

 


Paolo D'Achille, Accademico della Crusca, risponde sul sito dell'Accademia, con un lungo articolo, che chiarisce molti aspetti di questa nuova tendenza ad usare asterischi e schwa, dicendo in sostanza che non è proprio il caso, gli usi linguistici non possono essere imposti dall'alto. Al di là di ogni speculazione politica, da qualunque parte venga, l'articolo è di olimpica chiarezza.



"Ma non dobbiamo cercare o pretendere di forzare la lingua – almeno nei suoi usi istituzionali, quelli propri dello standard che si insegna e si apprende a scuola – al servizio di un’ideologia, per quanto buona questa ci possa apparire. L’italiano ha due generi grammaticali, il maschile e il femminile, ma non il neutro, così come, nella categoria grammaticale del numero, distingue il singolare dal plurale, ma non ha il duale, presente in altre lingue, tra cui il greco antico. Dobbiamo serenamente prenderne atto, consci del fatto che sesso biologico e identità di genere sono cose diverse dal genere grammaticale. Forse, un uso consapevole del maschile plurale come genere grammaticale non marcato, e non come prevaricazione del maschile inteso come sesso biologico (come finora è stato interpretato, e non certo ingiustificatamente), potrebbe risolvere molti problemi, e non soltanto sul piano linguistico. Ma alle parole andrebbero poi accompagnati i fatti."

Da leggere per intero: qui.

Un mistero irrisolto

 




E Gesù, emesso un alto grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. (Mt27,50-53)

Questo passo di Matteo è molto inquietante. C’è un coup de théâtre straordinario, persino esagerato, un effetto speciale che sfugge di mano al suo autore. Tutti ricordano l’eclisse e il terremoto ma dei sepolcri che si aprono e ne vengono fuori i morti, poco si sa. Questi uomini santi che si alzano dalle loro tombe e rimangono immobili finché tre giorni dopo Cristo risorge e finalmente si muovono, entrano in città, si mischiano ai vivi.

Sembra una scena di “Walking dead”, in chiave positiva, forse. Forse no, se si ricorda la ritrosia e quasi il disgusto che Gesù ha nei confronti del corpo putrescente e risorto di Lazzaro, dal quale praticamente fugge via.

E le donne, le pie donne, quando vanno al sepolcro, che scena hanno attraversato? Tutte le tombe sono scoperchiate. Probabilmente avranno incontrato qualche risorto che andava in direzione opposta alla loro. Avranno riconosciuto qualcuno? Saranno corse verso il sepolcro del loro amato, sperando d’incontrarlo? Certo che in questo scenario, l’annuncio dell’angelo diventerebbe una conferma di quanto già hanno visto e intuito.

Nel mistero della resurrezione del Messia, fortemente simbolico, salvifico, radiante, ecco che se ne apre un altro, profondo, sconcertante, perturbante, oscuro: tutti quei risorti che invasero la città, cosa fecero, come vissero, cosa dissero, a chi? E perché risorsero?

Cristo risorto ascenderà al cielo, ma loro, che fine avranno fatto? Nessuno lo saprà mai.

Molte storie, su di loro, potrebbero scriversi. Ma il silenzio è un enorme foglio bianco che li avvolge e assorbe, per sempre.



©francescorandazzo

martedì 28 settembre 2021

La droga che crea indipendenza

Faccio outing. Soffro della stessa dipendenza. Non credo ne uscirò mai, le ho provate tutte, ma per me è impossibile. Sono spacciato.
La testimonianza coraggiosa di questa ragazza, però, sarà utile ad altri che, forse, potranno farcela.



Il lettore di Schrödinger


 



– Dove lo trovo il libro?

– In libreria e su internet.

– Internet? Tipo?

– Tipo Amazon.

– Ah, no! Amazon no!

– Ok, era un esempio, ci sono tanti altri bookstore.

– Io non compro niente su internet. Ti fregano i dati della carta di credito e ti prosciugano il conto.

– Allora vai in libreria.

– Non c’è.

– Ci sei stato?

– No, ma lo so, figurati se qui a Quattrocase sul Brenta e sul Simeto, c’hanno i libri che cerchi.

– Anche se non ce l’hanno, possono ordinarlo, è distribuito da Messaggerie, in tre giorni arriva.

– Seeeee…

– Sì, prova.

– No, poi il libraio mi sta antipatico.

– Infatti Amazon lo sta uccidendo.

– Ma non è che tu ce l’hai una copia per me?

– No.

– Ma allora ‘sto libro dove si trova?

– È introvabile.

– Ah.

©francescorandazzo