Oltre al sonno e alla concentrazione ci sono anche altre cose che non sono state dette a nessuno.
Giornate intere che scompaiono, e brevi attimi che diventano un’eternità.

(Peter Høeg)

domenica 28 ottobre 2012

Scorre scorre la notte scura (da Shechinàh)


Scorre scorre la notte scura
lungo le strade dentro ai portoni
Lunga come lingua avvolge
le automobili e le scarpe dei barboni
Racchiude dentro la sua lenta saliva
il sonno dei dormienti
la veglia degli insonni
Scorre scorre la notte scura
sui corpi delle cose
trasforma il colore degli uomini
e fa del loro respiro
nostalgia della luce
Scorre scorre la notte scura
certezza del riposo
speranza del risveglio
occhio che si chiude
taglio che si apre
rasoio che accarezza
bacio che colpisce
oblio e memoria
Fino al caffé nero che bevuto
caccia dentro la notte
e ci precipita nel giorno
Sogno di mani e piedi
Sogno di animali parlanti
Sogno d’altri mondi
Sogno di cera e fumo
Sogno di corpi giovani
Sogno di frutta e ferro
Sogno del tempo assente
Sogno di cifre e lettere
Sogno d’algoritmi e latte
Sogno d’incubo
Sogno di sogno
Anche chi veglia sogna
La notte stessa è un sogno
L’uomo cammina nel buio
e la notte lo prende per mano
mentre le stelle cantano l’eterno
I bambini sognano angeli
I vecchi sognano bambini
Le donne sognano i vecchi
Gli uomini sognano la notte
mentre le stelle cantano l’eterno
Fasci di luce giganteschi
abbagliano l’arena risvegliata
Scalpita il pubblico dentro al Colosseo
Ognuno spara in aria urla e ferocia
S’attendono gli attori del supplizio
L’immane agone dello scannatoio
Ecco la madre ebrea che porta il figlio
al gladiatore nazi accanto al rogo
Ecco i giovani di Palestina
si lanciano ed esplodono chiamando
Ecco il bambino che annusa la colla
inchiodato alla tavola del ricco
Ecco il folle che canta e poi s’impicca
Ecco la nonna che non fu mai madre
Ecco il bambino con gli organi rubati
Ecco la gamba trancia il petto aperto
Ecco la bimba prostituta per la fame
Ecco le piaghe ecco la sventura
Ecco il deforme ecco il disprezzato
Ecco l’orrore ed ecco il pianto
Ecco la telecamera spietata
L’arena è colma
Il pubblico singhiozza
Ama lo strazio
e grida e si dispera
Mangiando patatine ben salate
Si gode lo spettacolo
finché
cambia canale
e guarda un varietà
o meglio ancora la pubblicità
L’imperatore è assente ma controlla
ogni perturbamento dello share
Scorre scorre la notte scura
inutilmente prova ad occultare
ma non può oscurare
Scorre scorre la notte scura
e le mura della città stanche
di luci di lampioni e di televisioni
pregano Dio che mandi un bel black out
 



da "Shechinàh" di Francesco Randazzo ©all rights reserved
chi vuole leggere tutto il poemetto in Ebook Amazon, clicchi sul seguente link:

http://www.amazon.it/Shechin%C3%A0h-ebook/dp/B009PT19J8/ref=sr_1_2?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1350129395&sr=1-2



altre info, qui: http://mirkal.blogspot.it/2012/10/shechinah-di-francesco-randazzo-ebook.html



I blogger letterari che volessero promuoverlo e recensirlo possono richiedere una copia omaggio con un mail pvt [info.mirkal(AT)gmail.com]  o dallo spazio commenti.




Nessun commento:

Posta un commento