come un nomade perduto
la riconosco mia eppure
indifferente
le pietre il cielo e me
sampietrini e calzini
caldi e aggrinziti
sotto e dentro scarpe nere
Schizzi di fontana
centurioni e pantheon
schiuma di birra scivolosa
Osservo il ragazzo
nella stanza di Caravaggio
come uno schiaffo d'innocenza
e lo ringrazio e l'invidio
lui che sta e sa per sempre
Vorrei baciare una statua
e svegliarla nella carne
Vorrei che lei mi baciasse
e mi rendesse pietra
Accarezzami come il tempo
che attraversa e ignora
città giocasta che m'acceca
peripatetica impassibile
baciami un'ultima volta
fingiti come sempre
innamorata
Un incontro e un addio
questo vivere intenso
impolverato di luce
© Francesco Randazzo - 2010
Bella bellissima.
RispondiElimina