Non c'era nulla che non potessimo sognare
Il mondo era per noi miglior speranza
ogni giorno duro da costruire insieme
E si lottava e si sperava e si studiava
spavaldi e spaventati della vita, noi
ragazzi che alle elementari il maestro
ci leggeva la Costituzione, un po' noiosa
è vero a sette otto anni, eppure c'è rimasta
nella mente e c'ha aiutato a crescere pensando
che i diritti fondamentali sono coscienza
che il dovere e la legge sono armonia
Abbiamo creduto e abbiamo lottato
da una parte o dall'altra ma sinceri
Siamo andati e tornati per paesi lontani
a formare le schiere di professionisti
la meglio gioventù di un nuovo mondo
che volevamo costruire semplicemente
esistendo nel vivere e nel fare Praticare
quei sogni e quelle speranze giovani
ancora salde nel nostro respiro Ma
l'aria non è più quella di un tempo
e i corpi sono stanchi d'aspettare
Eppure dobbiamo rimanere in piedi
a schiena dritta La mano salda sul timone
Lo sguardo ancora verso l'orizzonte
Certi che Itaca ancora esiste o esisterà
e che oltre le paurose colonne d'Ercole
moriremo per aver osato credere sempre
contro l'impossibile caos delle coscienze
"Fatti non fummo per viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza"
Pagheremo spendendo la vita intera
ma non annegheremo come Ulisse
Ritorneremo a riveder le stelle
© Francesco Randazzo - 2010
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