Oltre al sonno e alla concentrazione ci sono anche altre cose che non sono state dette a nessuno.
Giornate intere che scompaiono, e brevi attimi che diventano un’eternità.

(Peter Høeg)

lunedì 14 aprile 2008

Io ci penso





Le fa un po' male la mano. Due anni fa. Un po' di male che vuoi che sia uno pensa. Lo pensa anche lei. Ma è fastidioso e forse è meglio farsi vedere da un medico. La mattina va a scuola, dai suoi bambini che l'aspettano per imparare a leggere e scrivere, fa la maestra e quella è la sua vita. Semplice in apparenza, con la complicazione e la difficoltà dei compiti che diamo per scontati, invece. Una vita semplice è la cosa più difficile da raggiungere, una vita serena un sogno piccolo ma immenso. Fa male un po' la mano, e che sarà? Boh, un po' d'artrosi, un po' precoce, boh.
E va dal medico.
Diagnosi sbagliate, tanto per dir cazzate con crudeltà. Poi quella giusta. Parkinson. Sembra il nome d'un esploratore d'altri tempi, un amico di Livingstone, che so. E invece no. Non è un'avventura. É un taglio di coltello. Che lentamente incide.





Sulla lavagna
scivola un gessetto
senza presa

Lei si chiede perché
non sa tenerlo

La vita
può abbracciarla ancora
una matita no
non può più stringerla

Che cosa stupida
ma è terribile
se è solo l'inizio

Le trema il cuore
e sa che tutto
tremerà al di fuori

Tutto sarà
fuori controllo
finché tutto
si fermerà

È solo il tempo
che la corrode
eppure
solo il tempo
potrà salvarla

Il tempo
un giorno un anno un attimo
per scoprire
come

fermare questo male
continuando a vivere

C'è un fuoco che brucia
e un fuoco che rigenera
fra le dita e le labbra
fra il respiro e l'ansia
fra il tocco e la piuma
un soffio colora
e una scintilla illumina sperando

Io ci penso a questa donna che seppure lontana e distante dalla mia vita, mi è cara e vicina come se vivessi con lei, ci penso e non mi spiego, non c'è ragione né per lei né per altri come lei. Ma non serve chiederselo. Non è questo il punto. Che io non creda in Dio e lei invece sì, non cambia nulla.
Se penso alla velocità in cui in un anno s'elaborano nuovi software, nuovi hardware, tecnologie per consumare sempre più veloci e quanti soldi s'investono per incrementate consumi compulsivi, mi chiedo perché prima che un essere umano si consumi non si possa trovare il tempo e il denaro per la Cura. Non cito Heidegger, qui non m'interessa.
Ma procuro di realizzare Das Ereignis (l'evento), senza troppa filosofia però, una cosa spicciola e piccola, provo a versare una goccia che possa traboccare e farsi mare e lavi il male dal corpo e dall'anima, anche miei.

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La Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson sta realizzando alcune scoperte che potrebbero dare una svolta all cura di questo terribile male. Sosteniamola.

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