Oltre al sonno e alla concentrazione ci sono anche altre cose che non sono state dette a nessuno.
Giornate intere che scompaiono, e brevi attimi che diventano un’eternità.

(Peter Høeg)

giovedì 10 aprile 2008

"Didone errante" al Teatro Due di Roma, dall'1 al 20 aprile



Teatro Due Roma
Sala Aldo Nicolaj
Vicolo dei Due Macelli 37
(metro Spagna o Barberini)
tel. 06 6788259

1- 20 aprile 2008

Didone errante

un monologo di
Francesco Randazzo
liberamente tratto dal libro IV dell'Eneide di Virgilio e da Heroides di Ovidio

interpretato da
Giorgina Cantalini

a cura di
Ente Teatro Cronaca

in collaborazione con
Ostinati Officina Teatro
International Acting Society

costume di Dora Argento
musiche a cura e di Calogero Giallanza
movimenti coreografici di Giovanna Summo
luci Aulo Cerasomma
direttore di scena Monica Mariotti
amministratore Lino Adaggio

ideazione scenica e regia
Francesco Randazzo


Teatro Due Roma
Sala Aldo Nicolaj
Vicolo dei Due Macelli 37
(metro Spagna o Barberini)
tel. 06 6788259

Orario rappresentazioni:
dal Martedi al Sabato, ore 21:00
Domenica, ore 17:30

ufficio stampa
Susana Palomar
347.8683137

prenotazioni gruppi e scuole:
actingsociety@fastwebnet.it
065880406 333.1522372

Consigliata la prenotazione
al numero del Teatro Due:
06 6788259


Didone, un personaggio che attraversa la Storia e il Mito, giungendo fino a noi, in una reviviscenza che trasfonde la sua esperienza dal territorio dellla classicità a quello contemporaneo, rinsanguando e riportando a noi come vive e presenti le vicende, l’anima e il corpo di un personaggio che ancor oggi può essere di straordinario impatto visivo ed emotivo, nel nostro tempo, per la nostra umanità, per rendere al nostro presente la forza e la vitalità del mito, del linguaggio e di tematiche universali, fervide e fertili. Didone ritorna fra noi. La sua voce e la sua presenza ci rendono l’accadere infinito di questa donna, in fuga da millenni, la sua lotta contro il destino, l’appassionante catarsi della sua scelta finale, estremo atto di liberazione.


Didone appare dal tempo mitico nel nostro, vestita d'un abito da sposa abbandonata prima delle nozze, scava tra rifiuti, adopera oggetti di scarto e li ingloba nella sua storia, ascolta o dialoga con suoni e musiche etniche o rock, classiche o minimaliste, si muove come un'eroina, una bambina, una selvaggia, danza e si esalta come in discoteca, striscia come una vittima o incede come una regina, piange come una donna di oggi e s'infuria come un'erinni femminista. Si dissolve nell'ineluttabilità del proprio destino. Ma pur nella sconfitta dimostra la superiorità del femminile rispetto alle viltà e agli opportunismi maschili.
E dunque, rendere la sua tragicità epica vivente e attiva attraverso il tessuto contemporaneo è stata la ragione prima di questo nostro allestimento.
Francesco Randazzo

Altre info, foto e rassegna stampa: qui e qui .


Stampando il talloncino qui sotto
e presentandolo al botteghino
è valido per due biglietti ridotti


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