“Sei giorni” è una vertigine, un romanzo maelstrom che ingoia il
lettore nel gorgo ineluttabile della narrazione, una trappola della
mente che sgorga parole in flussi di coscienza incrociati, dentro una
lingua frantumata in cento, mille pezzi, che infine si ricompongono
nel finale inatteso e sconcertante.
Senza entrare nel dettaglio e, come si dice oggi, spoilerare, in
sintesi estrema la storia ci racconta, attraverso il suo
protagonista, del ritorno a casa di due “amici” o forse soltanto
sodali, commilitoni, reduci da una distopica guerra etnica che
richiama quella dell’ex Jugoslavia, ma è ben altro, viene dal
passato dell'olocausto ebraico, o forse è da venire, forse sta già
avvenendo, forse è il disastro bellico della Siria che l’autore ci
sposta fino alla soglia di casa, non ha importanza eppure ne ha
molta. Sei giorni di cammino verso casa, con i piedi e le anime
straziate e sanguinanti, tra morti, tradimenti, coinvolgimenti in
azioni estreme, attraverso una finta pace che ha lasciato governi
autoritari, frange etniche in lotta perenne, rovine e nessuna
speranza di redenzione o vera pace. Tutto si rompe continuamente,
nelle visioni e nel racconto del protagonista, l’ingenuo, innocente
– ma quanto davvero?
È un libro potente, arduo, pregnante, per lettori forti d’animo,
disposti alla battaglia con le parole e ad essere guerriglieri della
coscienza. L’autore ci vuole con sé, vuole che ci si perda con i
personaggi del romanzo, fino ad assumerne le paure, le speranze, la
disperata volontà di essere, e di essere giusti, pur sbagliando, in
un mondo colmo di errori ed orrori, nel quale sarebbe più facile,
cedere, compromettersi, con la piccola accidia che diviene complicità
con il male.
Infine, si arriva, e quasi nel silenzio, con un finale straordinario,
tutto si scioglie e quando l’ultima pagina, quella alla fine di
tutte le parole, quella bianca dopo la fine, arriva, è come un colpo
di luce, un liberarsi del respiro sospeso, con la commozione e la
gratitudine per un’esistenza, la nostra, salva. Ma fino a quando?
Francesco Randazzo
Sei giorni
romanzo di Stefano Valente
Nessun commento:
Posta un commento