Mani sporche
di Mercedes de Acosta (da Archways of Life, 1921)
Dopo che tutti erano andati via,
era sempre meraviglioso sedermi con te nel teatro buio.
C'era un mistero in
esso,
come se l'eco di
tante rappresentazioni
perdurasse ancora
tra le pieghe del sipario,
mentre figure
fantasma s'accucciavano
sulle sedie e con
mani vaporose
facevano risuonare
soffocati applausi.
Ricordi come ci
sedevamo sempre silenziosamente?
Allora, come un
rito, io lentamente
prendevo la tua mano
e tu ridevi un poco
e mi dicevi:
“Ho le mani
terribilmente appiccicose”, o
“Non riesco a
tenere le mani pulite in questo teatro”,
come se questo
importasse... come se questo importasse...
(Traduzione di
Francesco Randazzo)
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