Quel che non è sogno
Lascia che in quest'ora io ti parli
di dolore, con allegre
parole. Già si sa
che lo scorpione, la sanguisuga, il
pidocchio,
a volte curano. Ma tu ascolta, lasciami
dirti che, nonostante
tanta deplorabile vita, sì,
nonostante e ancora adesso
che siamo nella sconfitta, mai domati,
il dolore è la nube,
l'allegria lo spazio;
il dolore è l'ospite,
l'allegria la casa.
Che il dolore è il miele,
simbolo della morte, e l'allegria
è agre, secca, nuova,
l'unica cosa che possiede
vero senso.
Lascia che, con vecchia
saggezza, dica:
nonostante, nonostante
tutti i nonostante
e pur se sia molto dolorosa
e pur se sia a volte impura,
sempre, sempre
la più profonda verità è l'allegria.
Quella di un fiume torbido
fa pulite le acque,
quella che fa io ti dica ora
queste parole così indegne,
quella che ci arriva come
arriva la notte e arriva il mattino,
come arriva sulla battigia
l'onda
irrimediabilmente.
Traduzione di Francesco Randazzo
Il testo originale in spagnolo nel blog di Pedro Pablo Novillo Cicuéndez, QUEPENSAR, il quale ringrazio per avermi fatto conoscere questo poeta spagnolo contemporaneo imprescindible.
Il sito di Claudio Rodrigues, qui.
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