un’ombra sulla tempia
gli occhi spenti
gocce di lenti scure
scaricarono proiettili
alla fronte madida
tra case di campagna
steccati che si piantano
sono rimasti vivi nella mente
urla il silenzio nelle orecchie
si fa strada una chiara percezione
suoni limpidi acutamente vicini
a colmare il vuoto delle orbite
coppie di musica e sonorità
rimbombi cupi e pianti
superando barriere di memoria
rosse come il cielo della sera
lacerti di immagini primarie
squarci lontani come orizzonti
tornare e ritornare a guizzi antichi
comporre e dipanare nelle note
si è perso un senso tremulo
abbracci il niente come fosse aria
le braccia intorno al corpo
nell’inutile sforzo a trattenere
ciò che fu portato via in passato
© Regina Franceschini Mutini - 2008
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