J. J. Abrams, Doug Dorst
La nave di Teseo di V. M. Straka
Milano, Rizzoli Lizard, 2014
Ci sono libri pesanti, difficili da leggere, libri che invece chiamano alla lettura e poi ci sono i libri di Straka, che inducono il lettore a porsi un numero infinito di interrogativi, tra i quali a spiccare è uno in particolare: chi si nasconde dietro il nome di V. M. Straka?
È questa la domanda che ha guidato Eric per anni, condizionando una parte importante della sua vita e portandolo a fare scelte sbagliate e a volte persino pericolose. È questa la domanda che si pone Jen, una laureanda all’ultima fase del suo percorso, che ha perso l'interesse in ogni cosa, fuorché in questo nuovo, affascinante mistero. Prima che lei trovasse il libro, dimenticato su uno scaffale della biblioteca del campus, e iniziasse a scriverci sopra, non aveva la minima idea né di chi fosse Eric né di cosa ci fosse dietro l'enorme e complesso mistero della S. Un mistero che avvicina i due ragazzi, i quali avviano così una fitta corrispondenza ai margini del libro, ma anche delle loro vite.
La nave di Teseo non consente una lettura semplice o veloce: la molteplicità di trame, la novità di un libro che non parla solo di sé e la difficile collocazione spazio-temporale della conversazione ai margini di Jen ed Eric non aiutano il lettore a orientarsi nello strano mondo di Straka, fatto di allegorie e misteri. Ciononostante, non si può negare la bellezza di una lettura tanto innovativa da sembrare quasi surreale, di una storia che sa coinvolgere e avvincere il lettore. Un lettore che non ha scampo: deve arrivare fino alla fine, poco importa se poi continuerà a porsi domande alle quali è incapace di rispondere.
Questa narrazione sperimentale intreccia in maniera del tutto originale tre differenti sottotrame, abilmente tessute dal minuzioso lavoro di J. J. Abrams e Doug Dorst. La trama principale, quella che dà il nome all’intero volume, è La nave di Teseo, ventesimo e ultimo libro di V. M. Straka, un autore il cui nome è circondato da qualcosa che definire “alone di mistero” è più che riduttivo. Il romanzo, in un’atmosfera quasi sfocata, a tratti onirica, narra apparentemente del viaggio di S., il protagonista, percorrendone i punti fondamentali, tra i quali spicca in particolar modo quello che emerge sempre più come amore per Sola, motore dell’intero viaggio. Saranno poi i due ragazzi a smascherare, nella seconda sottotrama, il vero intento del libro, rivelando le sue molteplici allegorie. La storia, infatti, secondo Eric e Jen, racconterebbe una realtà totalmente diversa. Ogni pagina è un gradino in più per l’ardua scalata che porta alla scoperta della vera identità di Straka, il vero obiettivo che muove Eric. I due giovani però devono essere veloci, perché non sono i soli a indagare sull’identità dell’autore dell’opera: Moody, ex professore di Eric, si è servito del suo lavoro per prendere una scorciatoia in quella che potrebbe essere considerata una delle più importanti scoperte letterarie dell’ultimo secolo. È anche per questo che il giovane decide di accettare l’aiuto di Jen per decifrare il mistero della S.
Ma non è solo l’identità della S quella che Jen ed Eric cercano tanto affannosamente. Decifrare simboli e allegorie del romanzo cessa di essere la loro priorità: nella condivisione di questa ricerca i giovani iniziano ad avvicinarsi sempre di più e ad aprirsi l’uno all’altra, pur senza mai vedersi. Eric confessa le motivazioni che l’hanno portato a quella che si potrebbe definire a tutti gli effetti un’ossessione; Jen, da parte sua, rivela la propria apatia verso tutto ciò che costituiva la sua vita fino a prima della S. L’uno nascosto agli occhi dell’intero campus, l’altra agli occhi di sé stessa, tra le pagine del libro finiscono per raccontarsi la storia più antica: la storia della nascita di un amore.
Sebbene sia la trama “principale”, bisogna riconoscere che il libro di Straka risulta molto più lento, sia perché manca la tensione che caratterizza invece i commenti a margine dei due ragazzi, sia soprattutto perché la loro scrittura è molto più semplice, consistendo in note che raccontano la quotidianità di un mistero che si fa sempre più fitto, spesso accompagnate da una serie di allegati che svolgono il doppio ruolo di completare la storia e di spingere il lettore a ultimarne la lettura; oltre che aggiungere veridicità alla trama del “misterioso libro che Jen trova per caso in biblioteca”. Un’idea tanto innovativa quanto vincente: nessun altro libro si spinge a tanto, ossia ad annullare la realtà creando una lettura nella lettura e corredandola di inserti, documenti e cartoline. Quasi a voler convincere il lettore di essere parte del mistero.