Oltre al sonno e alla concentrazione ci sono anche altre cose che non sono state dette a nessuno.
Giornate intere che scompaiono, e brevi attimi che diventano un’eternità.

(Peter Høeg)

mercoledì 29 settembre 2021

Un mistero irrisolto

 




E Gesù, emesso un alto grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. (Mt27,50-53)

Questo passo di Matteo è molto inquietante. C’è un coup de théâtre straordinario, persino esagerato, un effetto speciale che sfugge di mano al suo autore. Tutti ricordano l’eclisse e il terremoto ma dei sepolcri che si aprono e ne vengono fuori i morti, poco si sa. Questi uomini santi che si alzano dalle loro tombe e rimangono immobili finché tre giorni dopo Cristo risorge e finalmente si muovono, entrano in città, si mischiano ai vivi.

Sembra una scena di “Walking dead”, in chiave positiva, forse. Forse no, se si ricorda la ritrosia e quasi il disgusto che Gesù ha nei confronti del corpo putrescente e risorto di Lazzaro, dal quale praticamente fugge via.

E le donne, le pie donne, quando vanno al sepolcro, che scena hanno attraversato? Tutte le tombe sono scoperchiate. Probabilmente avranno incontrato qualche risorto che andava in direzione opposta alla loro. Avranno riconosciuto qualcuno? Saranno corse verso il sepolcro del loro amato, sperando d’incontrarlo? Certo che in questo scenario, l’annuncio dell’angelo diventerebbe una conferma di quanto già hanno visto e intuito.

Nel mistero della resurrezione del Messia, fortemente simbolico, salvifico, radiante, ecco che se ne apre un altro, profondo, sconcertante, perturbante, oscuro: tutti quei risorti che invasero la città, cosa fecero, come vissero, cosa dissero, a chi? E perché risorsero?

Cristo risorto ascenderà al cielo, ma loro, che fine avranno fatto? Nessuno lo saprà mai.

Molte storie, su di loro, potrebbero scriversi. Ma il silenzio è un enorme foglio bianco che li avvolge e assorbe, per sempre.



©francescorandazzo

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