Oltre al sonno e alla concentrazione ci sono anche altre cose che non sono state dette a nessuno.
Giornate intere che scompaiono, e brevi attimi che diventano un’eternità.

(Peter Høeg)

martedì 17 marzo 2020

"Io e il Minotauro" di Elena Bibolotti




“Capita a chiunque di ammalarsi di questa specie di amore. Non è così strano. La situazione sfugge al nostro controllo senza che ce ne accorgiamo. Pensiamo di essere in possesso di ogni nostra facoltà, ci sentiamo sereni, razionali, ma non è vero, e si vede lontano un miglio che non è così, è come prendere il raccordo contromano e domandarsi come mai tutti abbiano sbagliato l’uscita. Lo vediamo nello specchio, nella tristezza del nostro sguardo, nella mancanza di entusiasmo che ci divora, nelle risate false, negli sguardi increduli degli amici, in quelli annoiati di chi ci ripete da anni la stessa cosa: lascialo. Invece, quella sera io lo seguii”.


Io e il Minotauro, di Elena Bibolotti, edito da Giazira Scritture, è un libro che travalica la forma romanzo verso il recit, il monologo interiore della protagonista Adele e ci conduce nel suo personale inferno o meglio, nel suo infernale labirinto. 

Lei, contrariamente allo stereotipo di donna debole che ci si immagina in questi casi,  è una donna forte, intelligente, culturalmente strutturata, imprenditrice di successo nel settore cinematografico e televisivo, donna realizzata, per molti versi anche disincantata e cinica nei confronti dei suoi dipendenti; ma è vittima di una relazione perversa e devastante, è preda continuamente straziata fisicamente e psicologicamente dal marito Gimmi: attore fallito e frustrato, subdolo, bellissimo e affascinante, narcisista patologico, violento torturatore. 

Attraverso una scrittura nitida e scabra, in molti punti tagliente come un rasoio, ci inoltriamo nella storia di Adele, vittima del marito, ma anche della sua storia familiare tragica; scandagliamo oltre che l’orrore della violenza domestica anche quello dei destini parentali, come un inferno di costellazioni familiari malate o di karma ineludibili. 

È un racconto che cattura, prende alla gola, sospende il fiato. Echi di quanto abbiamo sentito o letto (qualcuno purtroppo anche vissuto) nelle cronache di violenza contro le donne arrivano dentro di noi e si trasformano in empatia, affanno, ribellione, momentaneo sollievo e poi di nuovo minaccia e paura.

Sesso, potere, bellezza, socialmedia, ipocrisie borghesi e accomodamenti di facciata, attorniano Adele nella sua gabbia di violenza. Sembra che non vi sia nessuna possibilità di fuga, nessuna liberazione possibile, sembra ineluttabile che lei rimanga chiusa là con il suo Minotauro torturatore, bestia bellissima, sensuale, folle, devastatrice. 
Con un disperato ma acutissimo trucco, Adele ordirà una trappola per liberarsi del mostro. Ci riuscirà? Leggetelo e lo saprete. Imperdibile.

Francesco Randazzo








Io e il Minotaurodi Elena Bibolotti
Prezzo: 15,00 euro
Pagine: 190
Formato: 21 x 14,8
Isbn: 978-88-99962-28-9



Elena Bibolotti nasce a Bari. Diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, lavora nell’avanguardia teatrale. Imprenditrice nel web e nella didattica musicale, assistente al Master di scrittura creativa della Luiss Guido Carli, è consulente editoriale. Ha pubblicato il romanzo Justine 2.0 (INK Edizioni, Milano), diversi racconti per 80144 Edizioni (Roma) e Conversazioni sentimentali in metropolitana (Castelvecchi). Per i tipi di Giazira scritture ha pubblicato la raccolta di racconti Pioggia dorata.

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