Oltre al sonno e alla concentrazione ci sono anche altre cose che non sono state dette a nessuno.
Giornate intere che scompaiono, e brevi attimi che diventano un’eternità.

(Peter Høeg)

martedì 6 dicembre 2016

E adesso lo spirito del Natale



E adesso lo spirito del Natale
s'impossesserà di noi i feroci,
ci muterà i cuori pietrosi e aridi
in panettoni caldi pulsanti d'uvetta.
Regaleremo sorrisi e paccottiglie
comprate a caro prezzo ma in saldi,
divoreremo in una settimana tutto il cibo
che si sognano in mille anni gli affamati,
saremo gravidi di buone intenzioni e rutti.

Sarà bellissimo innalzare alberi sintetici
carichi di tutta la presunzione brillante
di mille palle dorate, di festoni pelosi,
di nani al cacao e angioletti zuccherosi.
Col cuore umile appronteremo presepi
di ceramica made in Taiwan capodimonte style,
zeppi di muschio plastico, pecore, buoi, ciuchi,
buzzurri stupefatti col naso al cielo, stalle b&b,
giuseppi, marie e culle vuote tra la paglia.

Milioni di babbo natale impiccati
penzoleranno dalle nostre finestre.

La tredicesima sarà un sollazzo fritto,
la povertà un mezzo per fingersi buoni,
i parenti la garanzia che è tutto cosa nostra,
covando nella pancia peti di fiele antico,
tra abbracci e baci annaffiati dal vino,
mentre ci dimentichiamo di gesùbambino.

Ci sarà un freddo cane e tra le mani giunte
le ostie geleranno, poi le ginocchia flesse,
ite missa est, andate al cotechino, amèn,
andiamo al capodanno, arrivano quei tre
che seguono la stella cazzuta, sfottiamo la befana,

e piano piano torniamo quei bastardi che già siamo.


©francescorandazzo_2016






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