Nell’autunno del 1987 uscì ad Alatri il
primo numero di una rivista culturale che avrebbe fatto storia: «La Taverna di
Auerbach. Rivista internazionale di poetiche intermediali». Alcuni giovani
intellettuali e artisti di tutto il mondo si riunivano, sotto la direzione di
Giovanni Fontana, nelle pagine di una proposta culturale eterogenea ma legata
dal filo portante delle poetiche intermediali. Si ebbe la possibilità di
leggere in un solo numero testi di autori quali Stefano Docimo, Paul Zumthor,
Eugenio Miccini, Elmerildo Fiore, Raffaele Manica, Tarcisio Tarquini, Franca
Zoccoli, Gianni Toti, Franco Cavallo, Mario Lunetta, il grande Adriano Spatola,
e molti altri. Artisti che avevano e avrebbero dato molto alla cultura italiana
e non solo. Ai citati del primo storico numero v’è da aggiungere quello di
Gualberto Alvino, che nel numero seguente illuminò Alatri tutta con un inimmaginabile
numero monografico sul narratore palermitano Antonio Pizzuto.
L’avventura della «Taverna» ebbe vita breve
ma intensa, e i suoi effetti si ritrovano anche oggi: basti pensare che Gianni
Fontana, i suoi amici della rivista e altri collaboratori sono tra i migliori
poeti, scrittori e saggisti della letteratura contemporanea, letti e studiati
in tutto il mondo con un successo che va accrescendosi col tempo.
Nessun commento:
Posta un commento