Se si potesse essere quel che siamo
stati
neppure ricordando pur sempre ignari
Nel barlume delle strade assonnate
sotto la pioggia che morde l'ansia
avremmo invece sussulti e salti
correndo nel sentire acqua e sangue
come un unico impeto senza fine
E sotto il riflesso del lampione
nel giallo zanna del presagio
intravedremmo quel che siamo oggi
così infradiciati dal fango del tempo
spossati dall'esistere ormai lungo
col cuore giovane ignaro fendente
Ma la gioiosa corsa avrebbe il
sopravvento
Ancora ancora ancora e poi mai più
© francescorandazzo2014
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