Il traditore
di Martina De Monte
Michela Monti
Giulia Turco
Francesca Valente
Alessandro Fontana, Il traditore
Una mattina Gregorio Samsa, destandosi da sogni inquieti, si trovò mutato in un insetto mostruoso. (Franz Kafka, La metamorfosi).
«Sono io?» disse guardandosi allo specchio, «non ci credo». Si chinò appoggiandosi al lavandino, le mani ancora raggrinzite dal freddo. Alzò di nuovo lo sguardo, scosse la testa: «No, non può essere». Tornò nella sua stanza ancora incredulo, passò le dita sulla macchia di rossetto rosso che aveva sulla maglietta. Non ricordava molto della notte passata: la sua unica sicurezza era quella di aver tradito la moglie con la sua migliore amica, Sara. «Non posso averlo fatto davvero, mi sento un verme, un piccolo insetto» pensò tra sé.
Gregorio e sua moglie Anna non vivevano insieme da ormai due anni: lei si era trasferita in un appartamento più vicino al suo lavoro, ma questo non aveva mai compromesso il loro rapporto fino ad ora. «Sara, Sara ci sei?» urlò Gregorio. Evidentemente se n’era andata. Guardò la sveglia: era ferma alle 5 di mattina, chissà perché. Controllò l’orologio: le 6.30. «Farò tardi a lavoro». Prese le sue cose e si apprestò a recarsi nel suo ufficio in centro. Solo dopo aver fatto pochi passi si accorse di aver dimenticato il cellulare a casa; guardò in ogni angolo e non ce n’era traccia. Decise di farlo squillare: un suono ovattato si levò nell’aria, proveniva sicuramente dalla cantina. Gregorio non ricordava di esserci sceso il giorno prima, ma andò a controllare lo stesso. Lungo le scale intravide delle strisce di sangue sugli scalini di legno, come se una persona avesse provato ad opporre resistenza a qualcosa o a qualcuno. Proseguendo nel buio avvertì un forte odore provenire dall’angolo più remoto, accese la luce, svenne. Riprese i sensi due ore più tardi: la sua vista era ancora annebbiata. Davanti a sé un corpo femminile giaceva senza vita sul pavimento: Sara. «Oh mio Dio!» singhiozzò urlando disperatamente.
Uno sparo, poi un altro.
Sempre più spaventato si girò: Anna era davanti a lui, continuava a sparare colpi di pistola sul soffitto, sembrava essere uscita di senno.
«Anna, sei impazzita?! Cosa stai cercando di fare? Hai ucciso tu Sara?».
«Sì, non c’è da meravigliarsi. E come lei, ora farò fuori anche te, piccolo insetto mostruoso. Pensi che io sia stupida? Che non mi sarei accorta del tuo sporco tradimento?».
«Anna… Scusami, davvero».
«Troppo tardi tesoro, addio».
La donna lo guardò con aria di sfida e di rabbia.
L’ennesimo sparo, e un altro corpo cadde a terra.
La giuria del Concorso di narrativa "Sviluppa l'incipit 2014" (I edizione), composta dai professori Iacorossi, Pallotta, Sclafani e Tenaglia dell'ITC Carlo Matteucci di Roma, ha assegnato il primo premio al racconto Il traditore, di Martina De Monte, Michela Monti, Giulia Turco e Francesca Valente.