Oltre al sonno e alla concentrazione ci sono anche altre cose che non sono state dette a nessuno.
Giornate intere che scompaiono, e brevi attimi che diventano un’eternità.

(Peter Høeg)

domenica 27 gennaio 2013

I ragazzi venuti dal Brasile




I ragazzi venuti dal Brasile,
forse non vengono da lì.
Sono nati e cresciuti in mezzo a noi,
nella dimenticanza della storia e del diritto,
menefreghisti dell’umanità, assetati soltanto
di possesso, dominio, piacere personale,
educati sulle playstation a compiere guerre
di sterminio, per puro divertimento.
Ci sembrano sciocchi e vuoti molti,
ma qualcuno di loro non lo è, ha studiato
ed ora vuole governare, il risultato è
uguale, pericoloso, determinato al disastro.
Prima o poi, oltre a comprare le azioni
e giocare al rialzo sul culo degli altri,
si esalteranno ad annientare tutto
di nuovo, come in un atroce video game.
La terra sarà incrostata di sangue
e nel cielo i profeti leggeranno:
GAME OVER.




Roma 1 ottobre 2003

© francescorandazzo


venerdì 25 gennaio 2013

In Altre Parole. Quaderno di drammaturgia internazionale

Martedì 29 gennaio ore 17,30-19


In Altre Parole. Quaderno di drammaturgia internazionale
Intervengono Pino Tierno, Valentina Valentini e Francesco Randazzo

Provocazioni, proclami, utopie a firma di artisti che sono stati ospiti della rassegna “In Altre Parole”, ma anche riflessioni, approfondimenti o panoramiche da parte di studiosi di vari paesi. Immancabili, poi, articoli sulla specificità della traduzione teatrale, secondo il punto di vista di drammaturghi, ricercatori, traduttori. Il Quaderno di drammaturgia In Altre Parole vuole essere uno strumento in più nelle mani di chi crede o spera nella necessità irrinunciabile della parola e del teatro, nella spinta positiva della curiosità. Nella bellezza dell’incontro, soprattutto se inatteso.

Responsabile Casa delle Traduzioni
Istituzione Biblioteche Comune di Roma
Via degli Avignonesi, 32 – 00187 Roma
Tel. 0645460720/0645460723
casadelletraduzioni@bibliotechediroma.it

giovedì 24 gennaio 2013

«Di traverso» poesie di Francesco Randazzo



poesie di francesco randazzo

ISBN  978-88-6682-344-5


Sulla spalla sfiorando il rapido battito
dell'angelo silenzioso mi richiama
distratto al soprassalto  Curiosamente
Nell'aria volteggiano presagi stanchi
che s'accasciano sotto le automobili
Poi la pioggia li lava Scorrono via
e c'è sempre un cane pazzo che corre
come se volesse prendere l'impossibile
Io me ne sto come un sampietrino
staccato via lasciato accanto
ad uno spazio di terroso vuoto
Duro e di traverso la strada
Duro e di traverso la vita
 



"La poesia non è una branca dell`arte, è qualcosa di più. Se ciò che ci distingue dalle altre specie è la parola, allora la poesia, che è l`operazione linguistica suprema, è la nostra meta antropologica e, di fatto, genetica. Chi considera la poesia un modo per passare il tempo, una "lettura", commette un crimine antropologico, in primo luogo contro se stesso."  
J. A. Brodskij

La raccolta comprende la maggior parte di quanto ho scritto negli ultimi anni e che è leggibile in modo più sparso su questo blog.

Il libro può essere acquistato dal sito photocity.it


 







 

martedì 15 gennaio 2013

Sorridi




Sorridi
Sì sorridi
Così Sorridi
Non smettere
Sorridi
Anche se non hai voglia
Sorridi dai
Sei bella se sorridi
Sei sempre bella sì
Ma se sorridi di più
Sorridi di più
Fa anche bene dicono
Sorridi
No non devi stare ferma
Sorridi sempre
Anche se ti muovi
Muoviti e sorridi
Così Sorridi
Guardami e sorridi
Sorridi anche se non mi guardi
Ti guardo io Sorridi
Non ti faccio la foto
Ma sorridi
Senza perchè
Per me e per te
Anche per gli altri
Parla e sorridi
Sta' zitta e sorridi
Puoi cantare ma sorridi
Sta piovendo lo so
Ma sorridi È meglio
Sei stanca lo so
Ma sorridi Rilassa
Sei arrabbiata lo so
Ma sorridi Allevia
Sorridi anche se non ti va
Allenati e ti verrà spontaneo
Sì sì ti viene spontaneo
Se è spontaneo
Così è più difficile
Ma non è vero Sorridi
Tu vuoi sorridere
Ma ti dici di no
Perciò sorridi e basta
Senza pensarci
Sorridi
Ché se non sorridi
mi viene da piangere
Guarda facciamo così
Sorrido anch'io
Sorridiamo insieme
Come due scemi felici




©francescorandazzo_2013



sabato 12 gennaio 2013

L'anima del mondo


L'anima del mondo vola,
sfiora con ali leggere, carezzevoli,
il volto degli uomini malati,
il sorriso dei neonati innocenti
e rei, il ventre delle giovani
gravide e vergini, e quello delle vecchie
ormai sterili, consunte, le braccia forti
dei giovani guerrieri sul campo di nuove
ultime battaglie: è questo battito
vento leggero, colore del cielo,
musica del silenzio che tutto circonda,
tutto rigenera sempre, nel primo e
nell'ultimo attimo, sempre.
Tutto così rende, pur nella morte,
eterno.

L'anima del mondo è una fanciulla
che accompagna l'uomo tenendogli la mano,
essa è la guida dei forti che la rinnegano
e si perdono; dei deboli che l'accolgono
e divengono forti e s'innalzano fatti
azzurro del cielo, nero della terra,
rosso del cuore dell'universo, e
contengono in loro tutto:
bene e male, principio e fine.
Entrano così nel gioco della storia,
divengono protagonisti di una eternità
che grida di dolore e d'allegria.

La fanciulla serena conduce tutti
alla pietra rossa della vita e fa
d'ognuno che l'accoglie un ramo fiorito
sull'albero che mette radici nel cuore
del fango soffiato dal Dio. 



Coro da "Filottete (un'astrazione) © francescorandazzo - 1989




 

domenica 6 gennaio 2013

La coda della sirena



Taglia la coda della sirena e friggila
Lo sfrigolìo ascolta e non il canto
Mentre rantola spezzata sul sofà
dorata e a tranci ponila sul piatto
Mangiala sorseggiando chardonnay
I resti dalli al gatto Se li vuole
Un quartetto di Mozart ci sta bene
Non ti vantare ma sii soddisfatto
E mai non dirlo al tuo vicino di casa




  ©francescorandazzo2013



mercoledì 2 gennaio 2013

Alfonso Lentini su "Shechinàh"



Recensione di Alfonso Lentini su "Shechinàh", Rivista Le Reti di Dedalus:

Scandito a colpi d’ala e di martello, questo lungo recitativo di sapore rap e di potenza visionaria degna della poesia beat, si snoda impetuoso, fluviale, serpentino; diremmo in lungo e in largo: “in  lungo” perché sembra attraversare secoli e millenni, segnato com’è da ripetuti inserti biblici, coranici, danteschi; e “in largo” perché spazia, fortemente avvitato all’oggi, nell’universo cangiante e maledetto degli attuali scenari metropolitani, nonché nei disastrati paesaggi interiori dell’uomo contemporaneo.
Shechinàh, di Francesco Randazzo è infatti un poemetto che somiglia a un volo vagabondo.   (...)

continua a leggere su "Le reti di Dedalus"





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