Mi sveglio come fosse dalla morte
in questi giorni d'inverno silenzioso
Dal fondo oscuro senza sogni
mi sollevo fluttuando ignaro
pesante di secoli smarriti scopro
l'ammanco del presente vano
e provo nostalgia d'esserci ancora
L'anima è un sommergibile di vetro
incagliato nel corpo catramoso
E nei pensieri un freddo vaporoso
Vorrei vedere un dio o un surrogato
Ma in questi giorni d'inverno silenzioso
soltanto a volte ascolto di sfuggita
il frullo d'ali di angeli smarriti
©francescorandazzo_2012
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