Su Dinosauri e formiche di Gualberto Alvino
Questa
singolare silloge di schede e saggi critici di Gualberto Alvino, raccolti sotto
l’emblematico titolo Dinosauri e formiche. Schegge di critica militante
(Roma, Novecento, 2018), sfida e mette alla prova le categorie con le quali
valutiamo i libri: dai grandi autori del Novecento alla lettura di consumo che
rincorre i premi e cerca l’alloro delle vendite.
Non c’è una parola di troppo nelle
analisi affilate dell’autore. Soprattutto, non c’è parola che non sia fondata
su una prova testuale, una citazione mirata e accuratissima dei testi. E sono
davvero tanti i testi sacri esplorati in queste pagine, primi fra tutti quelli
dell’ingegnere in blu.
Inutile
tentare di riassumere le linee guida del metodo critico di Alvino: cito
direttamente quella che mi pare un’efficace sintesi della sua poetica:
«a) come dovrebbe esser
noto, la letterarietà costituisce il proprium dell’arte della
parola, ergo non è né evitabile né vitanda, ma buona o cattiva (qui si pare la nobiltà dell’artefice); b) la
coincidenza più o meno plenaria della voce narrante con la persona fisica
dell’autore non muta il rapporto lettore-testo, essendo il patto che ne è
all’origine sempre e comunque di natura finzionale; c) non esiste conato o
furore antiletterario che non si grammaticalizzi in letterarietà; d) fino a
nuovo ordine verità, immediatezza e sincerità non si ottengono per
grazia celeste o di genere: si conquistano tramite calcoli e artifici tra sofisticati
e sofisticatissimi, in difetto dei quali — autofiction o non autofiction — la pagina perde non
solo verità, immediatezza e sincerità, ma spessore e ragion
d’essere» ( pag. 148).
Non
è un caso che si tratti di un capitolo di stroncature ( dovrei dire
autostroncature tanto le citazioni prodotte sono ampie e mirate) di autori
noti, acclamati dal pubblico e dalla critica da rotocalco. Un tetrafarmaco che
dovrebbe essere adottato da tutti quelli che aspirano a farsi scrittori, ma
anche dagli insegnanti di Lettere chiamati a offrire ai giovani punti di
riferimento, prospettive di lettura critica e di scrittura consapevole.
Un libro di critica da leggere con
gusto (anche quando mette alla prova le nostre limitate conoscenze specifiche)
e da tenere a portata di mano per accompagnare e confrontare letture e
riletture.
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