“Serotonina” di Michel Houellebecq
La Nave di Teseo
La Nave di Teseo
Flebile
romanzo del grande scrittore, zampate qua e là, graffianti ma
stanchissime. Sembra scritto sotto l’effetto del “Captorix”
assunto dal protagonista, produce una serotonina ossimorica che non da
felicità e per di più rende impotenti. Quindi che resta?
De toute
évidence: lasciarsi andare e morire.
Lontanissimo da “Estensione del dominio della lotta” che resta
la vetta dello scrittore, molto meno cinico e politicamente scorretto
di “Sottomissione”, il racconto si snoda attraverso una nebbia di
indifferenza, persino atarassia, funzionale e ontologica, noiosamente
depressiva, riuscendo a indebolire anche scene e personaggi di
tragica potenza, che però non deflagrano mai. Ma forse era questo lo
scopo di Houellebecq, drogarci di Captorix come il suo protagonista,
annegarci nel suo nichilismo languidamente autodistruttivo, trascinarci morbosamente in una letteraria impotenza masturbatoria, vendicarsi di tutti e tutto con un bestseller tutto sommato
dimenticabile, alla faccia de “L’Uomo senza qualità” di Musil,
troppo lungo e complesso per quest’epoca di lettori mainstream.
Chapeau, Monsieur Houellebecq, comunque lei si conferma un genio.
Francesco Randazzo - 2019
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