Questo paese do sole
marcio d'odio e ignavia
dove tutto scorre oleoso
e chi ha avuto ha avuto
Tanta bellezza uccisa
come un alibi di viltà
pronta a sgravarsi
E noi incolpevoli
noi agnelli inferociti
come potremo mai
fidarci di noi stessi
e del sole quando
ogni mattina all'alba
ascolteremo
le notizie assurde
su media frivoli
e l'esplosione
cancellerà il futuro
Nessuno osi più dire
parole immeritate
nessuno osi mai più
Ogni madre domani
accendendo il gas
del fornello in cucina
si sentirà morire
Ogni padre domani
porterà i figli a scuola
con lunghi giri a vuoto
per ritardare l'ora
E ci diranno che tutto
adesso va fatto come deve
Con la paura c'ammazzeranno
ancora e sempre e duramente
Questo è paese do sole
dove con uno scoppio
e il sangue innocente
ci si paga il letargo
e la sottomisione
Gemere è una penitenza
che assolve e non consola
Che sia la rabbia
l'ira lo scardinamento
la rivoluzione ma quella vera
fatta non di morti
ma di verità incendiarie
che brucino e devastino
tutto questo male melmoso
oscuro e questa codardia
dell'essere per finta
felici o disperati
e servi sempre
per conservare il poco
o nulla che è concesso
Elì Elì lemà sabactàni
Papà papà perché mi hai lasciato
Gridano tutti i nostri figli
E chi muore resta morto
ucciso anche dalla nostra viltà
Nessun pianto ci libererà mai
Io grido
in questo affollato deserto
Io grido
nella lamentosa palude
Io grido
e cammino
Voglio svellere
ed essere divelto
Cospargere di sale
Aprire le sorgenti
marcio d'odio e ignavia
dove tutto scorre oleoso
e chi ha avuto ha avuto
Tanta bellezza uccisa
come un alibi di viltà
pronta a sgravarsi
E noi incolpevoli
noi agnelli inferociti
come potremo mai
fidarci di noi stessi
e del sole quando
ogni mattina all'alba
ascolteremo
le notizie assurde
su media frivoli
e l'esplosione
cancellerà il futuro
Nessuno osi più dire
parole immeritate
nessuno osi mai più
Ogni madre domani
accendendo il gas
del fornello in cucina
si sentirà morire
Ogni padre domani
porterà i figli a scuola
con lunghi giri a vuoto
per ritardare l'ora
E ci diranno che tutto
adesso va fatto come deve
Con la paura c'ammazzeranno
ancora e sempre e duramente
Questo è paese do sole
dove con uno scoppio
e il sangue innocente
ci si paga il letargo
e la sottomisione
Gemere è una penitenza
che assolve e non consola
Che sia la rabbia
l'ira lo scardinamento
la rivoluzione ma quella vera
fatta non di morti
ma di verità incendiarie
che brucino e devastino
tutto questo male melmoso
oscuro e questa codardia
dell'essere per finta
felici o disperati
e servi sempre
per conservare il poco
o nulla che è concesso
Elì Elì lemà sabactàni
Papà papà perché mi hai lasciato
Gridano tutti i nostri figli
E chi muore resta morto
ucciso anche dalla nostra viltà
Nessun pianto ci libererà mai
Io grido
in questo affollato deserto
Io grido
nella lamentosa palude
Io grido
e cammino
Voglio svellere
ed essere divelto
Cospargere di sale
Aprire le sorgenti
©francescorandazzo_19maggio2012
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