E un altro
giorno
è passato
al parco urbano
nella solita
panchina
che fu divano
per giocare alla
play station
che è solitario
pulpito
da cui lanciare
briciole d’ignoranza
a piccioni
indifferenti
forse
immaginari.
E un altro
giorno
passerà
senza il
conforto
di una pagina
senza una scintilla
di comprensione
a-tomica
perso nel
ricordo dolce
dello stringere
un bullone
ogni otto
secondi.