Strapanel
“Sono giorni che non so come descriverli”
di Francesco Randazzo
Rappresentazione Teatrale liberamente ispirata al DIARIO DI GUERRA di Anna Ridolfi
Aprilia - Stabilimento Ex Claudia
ore 21,00
Via Pontina Km 46,600
una produzione Compagnia Teatro Finestra
dal 16 al 18 Dicembre 2011
regia di FRANCESCO RANDAZZO
con
Claudia ACHILLI, Marco BELLEUDI, Gianni BERNARDO, Emiliano BRUZZESE,
Francesco COCCO, Claudio COTTIGA, Antonio D’ARIENZO, Michela DE
BERARDINIS, Margarita DE LA CRUZ GARCIA, Alfonso FIERO, Tiziana GALLO,
Marithe’ GIUDICE, Ermanno IENCINELLA, Gianfranco IENCINELLA, Salvatore
ROMANO, Nunzia ZAGARIA, Daniela ZEPPETELLA
luci suono video MICHELE DE NISI RAFFAELE TROMBETTA
costumi MARITHE’ GIUDICE
spazio scenico FRANCESCO RANDAZZO
installazioni CLAUDIO COTTIGA
collaborazioni RENZO RIDOLFI SALVATORE DI MALTA
regista collaboratore RAFFAELE CALABRESE
La
memoria non è la Storia. Può esservi dentro, e senz'altro lo è, ma può
anche da essa essere deviata o rimossa, o semplicemente offuscata da ciò
che i grandi avvenimenti inevitabilmente macinano dentro le versioni
ufficiali.
La memoria è dentro ogni uomo, si potrebbe anche dire che
privo di essa egli non è più tale e che il senso di una vita si
avvalora nel tempo che essa seguita a vivere nella memoria.
La memoria a volte si smarrisce o si perde, altre volte riaffiora e rinnova o aggiunge spessore e valore alla vita stessa.
Questo
nostro lavoro sulla memoria di Annetta, ragazzina dimenticata e
travolta dalla Storia e dal destino, inseguita ostinatamente per più di
cinquant'anni dall'amore di un ragazzo tedesco semplice e buono, è un
omaggio alla vita, al coraggio, alla purezza dei sentimenti che non si
fecero sporcare dagli avvenimenti più crudeli e dalle folli, aberranti
storture che il nazifascismo produsse in quel tempo.
Lo spettacolo
che abbiamo creato è un atto di "poiesis" del gruppo di attori che
interpreta e sublima, attraverso un atto di creazione artistica, la
bellezza e lo struggimento per la vita, l'amore e la morte. Storie di
persone dimenticate che però, nel loro risvegliarsi e accadere in scena,
ci regalano il respiro profondo dell'anima pura, semplice e potente che
il mondo contiene in ognuno di noi, sopita dagli affanni, deviata dal
tempo, ma che a volte, come in questo caso, si risveglia e torna ad
abitarci.
Dalla piccola tenace matita di Annetta, dall'ostinata speranza del giovane Hermann, fino a noi.
Francesco Randazzo