Oltre al sonno e alla concentrazione ci sono anche altre cose che non sono state dette a nessuno.
Giornate intere che scompaiono, e brevi attimi che diventano un’eternità.

(Peter Høeg)

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lunedì 24 settembre 2012

Settimana internazionale del libro



È la settimana internazionale del libro: chiudetevi in bagno coi fratelli Karamazov, nutritevi soltanto di madeleines, bevetevi una bottiglia di rum, fate sesso con la Bovary o con Maurice, lasciate in pace Siddharta
Se accenderete la tivù sarete squalificati dal Grande Fratello e deportati nella fattoria degli Animali.


p.s. informazione per gli "amici" di facebook: a pagina 52 o 54 o 56 di qualunque libro c'è nascosto un codice subliminale che provoca il Diavolo in corpo.



lunedì 6 febbraio 2012

Università di Ginevra - Convegno su Sandro Sinigaglia


Ô TOUTES MES VENISES ENGLOUTIES
S u l l a p o e s i a d i S a n d r o S i n i g a g l i a
17-18 février 2012
Université de Genève – Uni Bastions (salle B 105)


Conférenciers
Gualberto Alvino, Fernando Bandini, Giorgio Bàrberi Squarotti, Carlo Carena,
Franco Contorbia, Franco Esposito, Sveva Frigerio, Pietro Gibellini, Paola Italia,
Francesca Latini, Silvia Longhi, Emilio Manzotti
Organisation: Sveva Frigerio, Francesca Latini et Emilio Manzotti, Université de Genève
Secrétariat et contact: Sveva Frigerio (Sveva.Frigerio@unige.ch)
DÉPARTEMENT DES LANGUES ET DES LITTÉRATURES ROMANES
UNITÉ D’ITALIEN

Venerdì 17 febbraio 2012
09.00 Apertura dei lavori: Francesca Latini – Emilio Manzotti – Sveva Frigerio
09.15-11.00 Presiede: Fernando Bandini
Pietro Gibellini La tradizione di «Bordellesca»
Francesca Latini «Essere un Faldellin poetico»
(da «Il regesto della rosa e altre vanterie»)
Discussione
11.00-11.30 Pausa
11.30-13.30 Presiede: Franco Contorbia
Sveva Frigerio: «La cupola ho veduto»
(da «Il flauto e la bricolla»)
Luciana Alberti: Come è nata Virgiliana
Emilio Manzotti: Lettura di «Virgiliana»
(dai Versi dispersi e nugaci)
Discussione
13.30 Pranzo (buffet)
15.00-16.45 Presiede: Giorgio Bàrberi Squarotti
Gualberto Alvino: Sandro Sinigaglia: tecnica e pathos
Paola Italia: Le parole del poeta
Discussione
16.45-17.15 Pausa
17.15-19.00 Presiede: Silvia Longhi
Carlo Carena Sandro: Sinigaglia e la Resistenza
Franco Contorbia: Tra Sandro e Trabucco
Discussione
19.30 Cena

Sabato 18 febbraio 2012
09.00-10.45 Presiede: Carlo Carena
Franco Esposito: Sinigaglia privato
Giorgio Bàrberi Squarotti: Sandro Sinigaglia. Beffe e amore
Discussione
10.45-11.15 Pausa
11.15-13.00 Presiede: Pietro Gibellini
Silvia Longhi: Autoritratto in nero
Fernando Bandini: Sandro Sinigaglia tra i suoi poeti
Discussione
13.00-13.15 Conclusione dei lavori
13.30 Pranzo

Sandro Sinigaglia (Oleggio Castello 1921-Milano 1990), laureato in estetica a Milano con una tesi sull’opera di Italo Svevo, si occupò di una piccola industria meccanica (fabbricava pezzi di precisione per orologi) e fu poi insegnante al liceo e quindi redattore editoriale (lavorò per i Classici Italiani Ricciardi alle edizioni del Folengo curato da Carlo Cordié e del Pascoli curato da Maurizio Perugi). Ha pubblicato le raccolte poetiche Il flauto e la bricolla (Firenze, Sansoni, «Biblioteca di Paragone», 1954), La Camena gurgandina (Torino, Einaudi, 1979) e Versi dispersi e nugaci (Milano, Scheiwiller, 1990). Le tre raccolte,
insieme ad alcune poesie disperse e ad un’ulteriore silloge inedita ma pressoché definitiva, integralmente di tematica erotica (Il regesto della rosa e altre vanterie) sono poi state raccolte nell’edizione delle Poesie
curata da Paola Italia, con introduzione di Silvia Longhi (Milano, Garzanti, 1997).

I r e l a t o r i
Gualberto Alvino, filologo e critico letterario, ha dedicato particolare attenzione all’opera di Antonio Pizzuto pubblicando, tra l’altro, in edizione critica Giunte e virgole (Fondazione Piazzolla 1996), Spegnere le caldaie (Casta Diva, 1999), Ultime e Penultime (Cronopio 2001), Si riparano bambole (Sellerio 2001; Bompiani 2010), Pagelle (Polistampa 2010) e i carteggi del prosatore siciliano con G. Nencioni, M. e G. Contini. Fra i suoi ultimi lavori ricordiamo la raccolta di saggi Chi ha paura di Antonio Pizzuto? (Polistampa 2000, introduzione di W. Pedullà), gli studi sulla lingua degli autori adunati in Tra linguistica e letteratura. Scritti su D’Arrigo, Consolo, Bufalino (Fondazione Pizzuto 1998) e la curatela dell’ultima silloge poetica di Nanni Balestrini, Sconnessioni (Fermenti 2008). Redattore di «Fermenti» e
«Le reti di Dedalus», collabora con diverse riviste accademiche e militanti. Sulla poesia di Sinigaglia ha pubblicato articoli su «Microprovincia» e «Avanguardia» e il volume Peccati di lingua. Scritti su Sandro Sinigaglia (Fermenti 2009).
Fernando Bandini, poeta in italiano, latino e dialetto vicentino, è autore di varie raccolte: In modo lampante (1962), Per partito preso (1965), Memoria del futuro (1969), La màntide e la città (1979), Il ritorno della cometa (1985), Santi di dicembre (1994), Meridiano di Greenwich (1998), Dietro i cancelli e altrove (2007). Traduttore dal latino e dal provenzale, come saggista si è occupato di Leopardi e del
linguaggio poetico del Novecento (Rebora, Jahier, poeti dialettali). Ha insegnato Filologia romanza e Stilistica e metrica italiana all’Università di Padova, quindi Letteratura moderna e contemporanea all’Università di Ginevra.
Giorgio Barberi Squarotti, ordinario di Letteratura italiana all’Università di Torino dal 1967 al 1999, ha diretto il Grande dizionario della lingua italiana (UTET). L’attività di critico lo vede impegnato sul versante antico (Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto, Tasso), come su autori otto-novecenteschi
(Manzoni, Pascoli, d’Annunzio, Pavese, Sbarbaro, Montale). Tra i saggi maggiori: Il codice di Babele (1971), Gli inferi e il labirinto: da Pascoli a Montale (1974), Poesia e ideologia borghese (1976), Il romanzo contro la storia (1980), La poesia del Novecento (1985), La forma e la vita: il romanzo del Novecento (1987). È autore di alcune raccolte di versi. Carlo Carena ha insegnato Letteratura latina all’università di Torino e lavorato nella redazione e nella direzione della casa editrice Einaudi. Traduttore e curatore di classici, innumerevoli sono i suoi contributi critici, tra i quali alcuni articoli su Sinigaglia apparsi su «Microprovincia», altre riviste e quotidiani.
Franco Contorbia è ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Genova. I suoi studi vertono su poesia, narrativa, critica e giornalismo tra Otto e Novecento; in particolare si è occupato di Tarchetti, De Amicis, d’Annunzio, Gozzano, Moretti, Palazzeschi, Boine, Croce, Serra,
Gobetti, Debenedetti, Pavese, Montale. A Sinigaglia ha dedicato, per le edizioni della fondazione Achille Marazza, il volume Sinigaglia, Montale e il “sabià” (2001).
Franco Esposito è poeta, scrittore, critico e giornalista (il volume più recente è la raccolta poetica Frontiera di lago, pubblicata da Interlinea nel 2007). I suoi interventi si concentrano su critici e poeti dell’Otto-Novecento, come Rosmini, Rebora, Contini, Bo, Emanuelli, Prezzolini e Sinigaglia. Oltre a essere cofondatore del Premio Stresa di Narrativa, ha fondato nel 1979 la rivista di cultura
«Microprovincia», che ha ospitato in più occasioni articoli su Sandro Sinigaglia (in particolare dedicandogli un numero monografico nel 1999).
Sveva Frigerio è assistente di Linguistica italiana all’Università di Ginevra, dove si è laureata con una tesi sulla poesia di Sinigaglia dal titolo «Cieloverbano». Un florilegio commentato del Sinigaglia lacustre. Nel numero 20 di «Per Leggere» (2011) è comparso un suo studio sulla poesia I gabbiani.
Pietro Gibellini è stato ordinario di Letteratura italiana all’Aquila e a Trieste, e ora a Venezia. Il suoi studi critici sono orientati sull’età moderna (Belli, Porta, la “linea lombarda” da Parini a Gadda, Manzoni, d’Annunzio, la critica delle varianti). A Sinigaglia ha dedicato un saggio su L’Adda ha buona voce. Studi
di letteratura lombarda dal Sette al Novecento (1984), La musa trasgressiva nei versi di Sandro Sinigaglia, «Microprovincia» (n. 37, 1999), Da Rabelais a Virgilio, in Le lunghe fedeltà di Sandro Sinigaglia. Convegno di Studi su Sandro Sinigaglia, Arona 16-17 novembre 2007 (2010). Sua la postafazione a G. Alvino, I peccati di lingua. Studi su Sandro Sinigaglia (2009)
Paola Italia ha studiato a Pavia, Ginevra e Pisa e vive a Firenze. Ha lavorato a lungo in editoria e nella formazione (didattica dell’Italiano scritto) e dal 2005 insegna Letteratura Italiana e Filologia Italiana presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Siena. Si è occupata di letteratura dell’Ottocento (Leopardi,
Manzoni) e del Novecento (Gadda, Bassani, Savinio, Tobino, Manganelli, Sinigaglia), con particolare attenzione ai problemi linguistici e filologici legati alle edizioni scientifiche dei testi; e di filologia d’autore (nel 2010 ha scritto con Giulia Raboni la “Bussola” Che cos'è la filologia d'autore, Roma, Carocci). Sta preparando, insieme a Giorgio Pinotti, una nuova edizione del pamphlet gaddiano Eros e
Priapo basata sul manoscritto originario del 1944
Francesca Latini si è occupata di poesia italiana moderna, in particolare dell’opera pascoliana, curandone i volumi dell’edizione dei classici UTET. Sulla poesia di Sinigaglia ha pubblicato due studi: (Seguendo il volo della giana, nel 2008, e Incontri terreni e celesti di Sandro Sinigaglia. Lettura di «Servetta già impicciata» da «La Camena gurgandina», nel 2009).
Silvia Longhi è ordinario di Letteratura italiana nella Facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Verona. Si è occupata in modo costante di letteratura del Rinascimento, con interesse critico e filologico, e con speciale attenzione alla storia dei generi letterari. Un altro suo ambito di ricerca
è quello novecentesco (studi su Pizzuto, Bufalino, Caproni, Giudici, Bandini). Ha dedicato vari contributi a Sinigaglia (saggi su «Autografo» e «Verbanus», l’Introduzione all’edizione Garzanti delle Poesie, e una scelta di testi commentati nell'Antologia della poesia italiana Einaudi).
Emilio Manzotti è ordinario di Linguistica italiana all’Università di Ginevra. Oltre che di linguistica in senso stretto (in particolare di semantica lessicale e frasale e di strutture testuali), si è occupato in un’ottica prevalentemente linguistica e stilistica di testi letterari otto-novecenteschi: Pascoli, Saba,
Rebora, Caproni e C.E. Gadda. Alla poesia di Sinigaglia ha dedicato negli scorsi anni un corso e un seminario.

R i n g r a z i a m e n t i
Istituto Italiano di Cultura, Zurigo
Faculté des Lettres, Université de Genève
Département des langues et des littératures romanes, Université de Genève

domenica 22 gennaio 2012

Stefano D'Arrigo. Un (anticlassico) del Novecento?


PROGRAMME DES JOURNÉES
Stefano D’Arrigo
Un (anti )classico del Novecento ?
Les Journées d’Études des 16 et 17 mars 2012, organisées à l’université Toulouse II autour
de l’oeuvre de Stefano D’Arrigo, visent à mettre en valeur l’oeuvre d’un écrivain dont
George Steiner s’est demandé : « Comment se fait-il qu’un livre qui marque profondément
son lecteur et transforme son paysage intérieur puisse demeurer obscur à la très grande
majorité du public de la littérature? » (Corriere della Sera du 4 novembre 2003). George
Steiner exprimait ainsi la frustration éprouvée par le lecteur vis-à-vis d’un auteur qui avait
su tisser dans Horcynus Orca (1975) « une trame narrative complexe et polyphonique,
équivalente à celles de Gadda ou de Joyce », affirmant dans le même temps la valeur de
l’écrivain sicilien dans son siècle et dans les littératures italienne et européenne et, en
quelque sorte, le manque de reconnaissance dont il a été et continue d’être victime.
La thématique de la manifestation s’articule autour de deux aspects du fait littéraire : les
vicissitudes de l’édition des textes de D’Arrigo, d’une part, et la poétique de la langue (le
phénomène du plurilinguisme, les styles et les thématiques, les archétypes convoqués et
l’intertextualité mise en jeu), d’autre part. Les présentations et les deux tables rondes seront
enregistrées pour la chaîne Canal U. Les interventions ont lieu en italien et seront traduites
en français pour l’occasion. Une publication d’articles en volume est prévue en parallèle.
Ces journées d’études résultent d’une initiative de collaboration entre l’Università per
Stranieri di Perugia (Dipartimento di Culture comparate) et l’équipe italianiste Il Laboratorio
de l’université Toulouse II-Le Mirail.
Stefano D’Arrigo (Alì Terme, Messina, 1919 – Roma, 1992)
Joueur de football dans sa jeunesse, acteur épisodique – en 1961, il joua un petit rôle
dans le premier film de Pasolini, Accattone –, poète et critique d’art, le jeune homme
qui soutint une thèse sur Hölderlin en 1942 avant de partir à la guerre devient, dans les
années 70, un écrivain atypique, connu essentiellement pour son roman monumental de
quelque 1270 pages, Horcynus Orca, dont la première mouture (660 pages) fut intitulée
I fatti della fera. Après avoir publié, en 1957, un recueil de poèmes, Codice siciliano, il
a travaillé sans interruption à son oeuvre majeure, qui ne fut publiée dans son intégralité
qu’en 1975. La toile de fond se présente comme une sorte de saga, fondée sur le retour du
jeune marin ’Ndrja Cambrìa dans un village de la région de Messine en 1943, à partir de
laquelle s’engendre un immense complexe réseau d’écritures marginales, de digressions
sur l’histoire et la mémoire, et de réflexions sur le mythe et la légende. Le roman reçut
un accueil enthousiaste pour son audace narrative et pour la richesse de la langue et du
style. Réimprimé en 1982, souvent repris comme sujet d’étude, il représente un sommet
de la recherche littéraire des dernières décennies du XXe siècle. L’expérience stylistique et
la mythologie symboliste d’Horcynus Orca font penser à Gadda et à Céline, à l’Ulysses
de Joyce et au Moby Dick de Melville. L’autre roman de D’Arrigo, l’étrange Cima delle
nobildonne (1985), pour lequel il reçut le prix Elsa Morante, se situe aux antipodes par sa
brièveté et par la densité de son écriture.
VENDREDI 16 MARS 2012
SALLE D155
MAISON DE LA RECHERCHE
14h00 Ouverture de la journée
par Jean-Luc NARDONE et Margherita ORSINO.
14h30 Roberto FEDI (Università per Stranieri di Perugia),
Introduzione a un classico (dimenticato) del Novecento.
15h15 Siriana SGAVICCHIA (Università per Stranieri di Perugia),
Stefano D’Arrigo e l’avventura editoriale
del romanzo Horcynus Orca.
16h00 Pause
16h15 Andrea CEDOLA (Università di Cassino),
La parola-orca sdillabbrata.
Da I fatti della fera a Horcynus Orca.
17h00 Table ronde
SAMEDI 17 MARS 2012
SALLE DES CONFÉRENCES DU CHÂTEAU
PARC DE L’UNIVERSITÉ
9h30 Gualberto ALVINO (Università di Roma),
Nuove risultanze sul lessico orcinuso.
10h15 Daria BIAGI (Università di Trento),
Il poeta ingrato. D’Arrigo lettore di Hölderlin.
11h00 Jean NIMIS (Université de Toulouse II-Le Mirail),
La raccolta Codice siciliano e la poetica del chaosmos.
11h45 Table ronde