Oltre al sonno e alla concentrazione ci sono anche altre cose che non sono state dette a nessuno.
Giornate intere che scompaiono, e brevi attimi che diventano un’eternità.

(Peter Høeg)

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domenica 17 aprile 2022

The House of Voices




Dal 15 al 30 Aprile, nella casetta dei poeti ideata da Giovanna Iorio a Hertford e Londra, Uk, foto, registrazioni e installazioni artistiche, idealmente abitata da me e dalle mie esperienze, poetiche, umane, teatrali.

Visitabile anche on line alle seguenti pagine:

https://poetshome.weebly.com/exhibitions/francesco-randazzo

https://www.instagram.com/house_ofvoices/

https://www.facebook.com/HouseVoices

Enjoy!

martedì 5 ottobre 2021

Quinta dimensione, scrittura e fruizione nella realtà parallela.

 




Quinta dimensione, scrittura e fruizione nella realtà parallela.


I due più bei twitt che io conosca sono stati scritti decenni prima l'avvento di Internet e di Twitter"Mi illumino di immenso." E anche: "Ognuno sta solo sul cuore della terra, trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera." Naturalmente né Ungaretti né Quasimodo avrebbero mai sospettato di far parte dei cinguettanti comunicatori contemporanei. Possiamo immaginare, con un sorriso sulle labbra, il vecchio Ungaretti seduto sulla sua sedia mentre Pasolini lo intervista, interrompere per un attimo il collega, estrarre uno smartphone e cinguettare una delle sue brevissime ma profondissime poesie, condividendole con migliaia di followers e subito dopo riprendere la conversazione. Oppure, immaginare Quasimodo amministratore di un gruppo su Facebook dedicato alla città di Tindari. Il gioco potrebbe continuare. Leopardi, per esempio, sarebbe morto su Second Life, nello scandaloso postribolo "La Ginestra" dove realizzava ben altre fantasie da quelle poetiche: probabilmente ce lo saremmo perso come poeta. Dante, avrebbe vissuto il suo esilio nella Silicon Valley, realizzando il più impattante e avvincente videogame di tutti i tempi: "Hell vs Paradise"! E così via.
Si tratta naturalmente di boutades, ma i paradossi possono essere usati per rendere chiara la determinazione di una realtà attuale che si avvale di una (o più) dimensione nuova. La quinta dimensione del web, che amplifica, si irradia, permea e viene agita come un'estensione del mondo, nel mondo. Il web, come esattamente scrive Antonio Spadaro, non è una tecnologia, ma un ambiente. Assolutamente vero, e da qui bisogna partire per qualsiasi ragionamento, anche critico su di esso. Qualunque ambiente è buono o cattivo, a seconda di chi lo abita e di come vi agisce. Siamo noi a determinarlo.

La critica maggiore (e il rifiuto conseguente) al web è quella che lo vorrebbe opposto e in contraddizione con la realtà. Oppure lo si riduce ad una opposizione tra tecnologia, vista come un mostro freddo e alienante, e l'umanità del mondo reale. Il web fa paura. Ci si dimentica che è l'umanità ad abitarlo.

Bisognerebbe piuttosto interrogarsi e ricercare, non soltanto in modo passivo, come e cosa possiamo produrre, sperimentare, creare, comunicare grazie e attraverso il web.

Cosa può significare l'esperienza del multitasking, la ricettività reticolare, la sinestesia continua che ormai è comune, anche se ci ostiniamo a negarla, ma ne siamo comunque coinvolti? Non è forse una amplificazione delle nostre possibilità, qualcosa che scardina l'orizzontalità monotematica del pensiero strutturato? Certo, spiazzante, ma guardiamo come per i giovani sia invece semplice, persino naturale. Non è che, come spesso si sente dire, anche qui, che i giovani sono distratti e la tecnologia li rende ancor più tali. È forse più vero e giusto dire che tutti i giovani, di tutti i tempi, sono distratti e, come in ogni tempo accade, sono gli adulti che devono aiutarli a concentrarsi e dare contenuti stimolanti a questa richiesta di concentrazione. Ma per farlo oggi, dobbiamo far nostri  linguaggi e strutture che non sono più quelli con i quali, noi, nativi non digitali, siamo cresciuti e ci siamo strutturati. Mentre i giovani ne sono naturali fruitori. Ed è quindi a noi richiesta non una negazione ma uno sforzo e la presa di coscienza di una responsabilità, che non possiamo ignorare, a rischio di lasciare vuoto ciò che può e deve essere riempito di valori ed azioni positive.

Le possibilità educative che il web offre sono immense. Quelle creative, straordinarie. Ed è sciocco, persino malfidato, dire che se ne può fare a meno. Ci sono, continueranno ad esserci, fino a qualche altra rivoluzione tecno-antropologica. Possiamo chiudere gli occhi e restare pietre inerti, tronfi della nostra dura sostanza o impegnarci a dare sostanza e valore al fluire, apparentemente indistinto e caotico del web. Sforzarci quantomeno di farlo. Questo secondo me è un valore etico e morale imprescindibile al giorno d'oggi.

Bisogna apprendere per insegnare. Essere mobili e modificabili per muovere e modificare.


Il sommo bene è come l'acqua:
l'acqua ben giova alle creature e non contende...
...
Nulla al mondo è più molle e più debole dell'acqua
eppur nell'abradere ciò che è duro e forte
nessuno riesce a superarla,
nell'uso nulla può cambiarla.
La debolezza vince la forza,
la mollezza vince la durezza:
al mondo non v'è nessuno che non lo sappia,
ma nessuno v'è che sia capace di attuarlo.
Per questo il santo dice:
chi prende su di sé le sozzure del regno
è signore dell'altare della terra e dei grani,
chi prende su di sé i mali del regno
è sovrano del mondo.
Un detto esatto che appare contraddittorio
(Tao-te-ching)



Ed è infatti il mare del web fluido e mobile. Le nuvole che ne nascono sono gravide di quel che l'acqua contiene, sta a noi immettere ciò che di buono ce ne tornerà.


Chi scrive (e chi legge), trova nel web una serie di opportunità e offerte d'espressione, creatività e condivisione, che se di per sé non sono risolutive, in quanto devono necessariamente essere riempite di contenuti e presuppongono una continua formazione che le modificazioni d'uso che il web propone continuamente, ma sono oramai imprescindibili.

Per concludere, nel web si scoprono nuovi linguaggi, ne muoiono altri, ma, per esempio vorrei notare che la tanto bistrattata concisione richiesta dal tempo medio di lettura di un utente nel web, ha portato ad un benefico proliferare ed un crescente interesse verso la poesia. Se rimane pur vero che il lettore accorto dovrà separare il grano dal loglio (come sempre d'altronde), al di là di un certo velleitarismo poetico nazionale, nel web si trovano le migliori opportunità di lettura  per chi vuol fruirne o di proposta poetica per gli autori. Di fronte al fatto che la poesia editorialmente non vende, nel web (gratuitamente) è fruita in numeri inimmaginabili nel cartaceo (certo in proporzioni di numeri sempre piccoli in assoluto ma esponenziali nello specifico).

Da questo proliferare si sono venute sviluppando, per esempio, modalità poetiche, quali la video poesia, che pur giungendo dagli anni "70, hanno trovato nel web possibilità ed esiti sempre più interessanti e di qualità.

Abitare lo spazio virtuale, rendersi conto che ci si muove e ci si esprime, si comunica e condivide, attraverso qualcosa che se pur impalpabile, ha una sua corrispondenza e una connessione continua con l'umano, agire di uomini per altri uomini, attraverso una dimensione sterminata di compresenza spaziale, temporale e persino ontologica, inimmaginabile fino a trent'anni fa. Ma che oggi esiste quale normalità con la quale dobbiamo volenti o nolenti confrontarci. Astenersene o rifiutarla sarebbe inutile, ostinatamente sciocco ma soprattutto renderebbe certo che proprio ciò che di negativo giustamente critichiamo prevalga. Dobbiamo esserci. Il resto - come diceva Amleto - è silenzio.

Francesco Randazzo

lunedì 4 ottobre 2021

La Malaeredità di Maribella Piana


 

La Malaeredità

romanzo di Maribella Piana

Armando Curcio Editore

2020


Ogni vita è segnata da un destino, lo sappiamo da millenni che il Fato è persino superiore agli Dei, agisce per vie imperscrutabili e impossibili da evitare. Ma è più forte l’illusione di potenza della nostra volontà, la pervicace ostinazione di alcuni che pretendono di ribaltare l’esito della propria esistenza, compiendo atti di sublime e scellerata disubbidienza, dipende dai punti di vista. I più si adattano, non ci pensano nemmeno, seguono il solco già tracciato, attraversano la vita come un treno che scorre sui binari già tracciati, serenamente o stolidamente, dipende dai punti di vista.

Molte storie sono state scritte e ci raccontano ancora questa consapevolezza vissuta come contrasto e lotta, come hybris inevitabile, sconcertante, anche se illusoria: Edipo, Medea, Lady Macbeth, Amleto, Madame Bovary, I fratelli Karamazov, L’idiota, I Malavoglia, Il Gattopardo, per citarne alcuni non a caso. La letteratura si plasma continuamente in grandi narrazioni che ci avvincono, rendendoci partecipi e per immedesimazione protagonisti di questa eterna lotta degli esseri umani contro il destino.

Così adesso, ci cattura e coinvolge l’ultimo romanzo di Maribella Piana, dall’inquietante titolo “La malaeredità”, che già prelude a vite e destini segnati da una sorta di tragico fato familiare. La piccola e inquieta protagonista, giovane nobildonna data in sposa per interesse e senza amore a un nobilotto insignificante e disinteressato per educazione e consuetudine al sentimento, sembra predestinata ad una vita segnata, privilegiata per censo e status sociale, ma già scritta nel grigio libro delle esistenze accondiscendenti a norme e regole condivise e protette, perché l’ordine civile resti quel che è, con l’illusione che sia per sempre e sia perfettamente compiuto. Ignara di quasi tutto, del mondo, della società, della vita, della storia, quasi inconsapevolmente, Concettina, tenta disperatamente di vivere una vita degna d’essere vissuta, come molte eroine romantiche cerca e brama l’amore, vibra e palpita per qualcosa che è, anche per lei, soprattutto l’empito romanzesco dei libri che legge, il turbamento pericoloso che nel suo corpo vibra. In un epoca, quella della fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, in una Sicilia gattopardesca, dominata da regole di cattolicissima ipocrisia e forgiata in un maschilismo quasi onnipotente, questa giovane eroina muove la sua personale guerra contro ogni consuetudine e condiscendenza, ama per scelta, tradisce, fugge, rompe ogni legame con quel mondo dorato e protetto di cui faceva parte e, persino perdendo l’affetto e la vicinanza dei figli legittimi, precipita in un’oscurità insidiosa che le darà sì l’amore tanto voluto, ma anche la cancellerà, come un errore da dimenticare, da tutta quella società imbalsamata e intrecciata di connivenze, le cui regole ha osato infrangere. L’amante, non sarà poi molto diverso dal marito, perché mai abbandonerà la moglie cui per convenienza è legato. Concettina vivrà in una sorta di limbo, nell’illusione di un amore che la anima, ma che la relega ai margini, madre di figli illegittimi che sono quasi ombre di colpa e madre di figli che la rinnegano pur sentendo un inevitabile afflato filiale, che sentono tradito e si distaccano, tra nostalgie e risentimento. Tutti porteranno con sé, nella loro esistenza, i segni di quella “malaeredità” della madre che sfidando il destino, ne rafforzerà e amplierà gli effetti per sé e per la sua discendenza. Fino all’oblio, che il tempo e la cancellazione segnarono. Maribella Piana, che della protagonista è una discendente, compie in quest’opera, la sua più matura e profonda, una “queste” che è sia un risarcimento a questa straordinaria donna che fu la sua bisavola, ma anche e soprattutto una coinvolgente narrazione letteraria di vite e destini perduti, grazie a questo romanzo, non inutilmente. Lo specchio della letteratura riflette con commovente forza e struggente nostalgia, lo straordinario affresco della vita di una giovane che osò sfidare il mondo, il destino già scritto, e vinse e perse al medesimo tempo.

Francesco Randazzo




giovedì 10 dicembre 2020

Consigli di lettura - Natale 2020

 Questo Natale del 2020 non sarà chiassoso ma intimo, raccolto, per chi saprà coglierne l'opportunità un momento di emozioni e riflessioni più profonde. Perfetto per delle buone letture. Di seguito qualche mio consiglio, non in ordine di classifica, tra le ultime uscite editoriali.

F.R.


* * *

Forse mio padre romanzo di Laura Forti, edito da Giuntina.

La sconvolgente rivelazione della madre in punto di morte, spinge la protagonista Laura ad una recherche sulle proprie origini, la storia di famiglia, l’indagine profonda nelle relazioni e negli affetti, la scoperta di un altro padre, forse suo padre, contraltare sensibile e schivo delle freddezze familiari vissute. Uno scavo intenso e coraggioso nelle storie personali che attraversano la Storia d’Italia. Emozionante, commovente, sconcertante resa dei conti letteraria che scuote e avvince il lettore.


* * *


La casa delle madri di Daniele Petruccioli, edito da TerraRossa.

Un grande Bildungsroman, scritto con maestria linguistica e tematica dall’autore che pur essendo un traduttore d’eccezionale talento mimetico e linguistico (tra i più geniali della sua generazione), trova nella sua opera prima originale una voce ed uno stile potenti e di nitidissima lucentezza. La storia di Ernesto ed Elia, attraversa le generazioni e arriva a noi in questo grande affresco borghese che rinnova la grande tradizione narrativa italiana del genere.


* * *


Canova di Maria Letizia Putti, edito da Graphofeel.

Lo straordinario e l’ordinario si fondono in quest’opera, meticolosissima nella ricerca storica e linguistica, forgiata e trasformata in una narrazione viva e pulsante della vita del grande scultore. Artista sublime, famoso, ricco ma anche sensibilissimo, schivo, generoso, attentissimo alle piccole cose ordinarie della vita; ne viene fuori un ritratto umanissimo e coinvolgente che sorprende ed emoziona, ribaltando clamorosamente il mito romantico dell’artista “genio e sregolatezza”.


* * *

Addio Mr Chips di James Hilton, tradotto da Laura Pacelli, edito da Graphofeel.

In una nuova bellissima traduzione, un classico che ha emozionato generazioni di giovani e adulti.

La storia del piccolo ma immenso Mr. Chips, professore di liceo inglese, rinasce in questa nuova edizione per i lettori delle nuove generazioni e per chi ha voglia di rileggerlo.


* * *

Il frate e la rosa romanzo di Gabriele Bonafede, Amazon publishing.

Tutto l’esprit siciliano, in questo romanzo divertente e allo stesso tempo cinico e ironico di Bonafede che sembra mandare messaggi in bottiglia all’assurdità dei nostri tempi. Scritto con bella penna tagliente e appuntita, scorre alla lettura come un feuilleton ottimamente congegnato.


giovedì 19 dicembre 2019

Non ho ucciso Babbo Natale




Lettera di Woland natalizia, buona lettura e tanti auguri!

"Arriva sempre il momento in cui bisogna uccidere Babbo Natale. Non esiste, si dice, e zac – morto!
I bambini crescono e si deve farlo, sennò non crescono bene, insomma non è che si può rischiare di avere un figlio che a trent’anni crede ancora che un panciuto signore vestito di rosso voli fino a casa sua per portargli un regalo di Natale! Quindi sbrigativamente o con molto tatto si deve ammazzarlo.
Io non ce l’ho fatta."


domenica 10 novembre 2019

Il paladino del Vitalismo Roccioso



Il Paladino del Vitalismo Roccioso
di Francesco Randazzo

Gianandrea Midulla ha concluso il suo passaggio terreno il 24 ottobre scorso, ottemperando alla ineluttabile legge di natura che impone che qualsiasi cosa nasca poi debba morire.
Senza nessuna tristezza quindi lo salutiamo qui, ma un velo di malinconia ci appanna gli occhi quando pensiamo alla sua instancabile opera di paladino del vitalismo roccioso.
Per tutta la sua vita Midulla ha instancabilmente ricercato una via ecosostenibile, priva di violenza, al problema dell’alimentazione umana.  (...)




venerdì 18 ottobre 2019

Relazione degli archeologi



Relazione degli archeologi
di Francesco Randazzo

Spedizione del Dipartimento Archeologico di Marte, anno 4753 della IV Era Gwartamia.


Gli scavi del bacino desertico della Mediaterra hanno rivelato numerosi elementi che pongono molti interrogativi ai quali abbiamo tentato di dare delle risposte. Le nostre conclusioni ribaltano completamente le teorie che in campo archeologico erano finora ritenute valide.

Ad una profondità di circa centodiciotto unità spazio, sotto la sabbia è stato rilevato un fondo roccioso. Tra la sabbia e la roccia sono stati rinvenuti numerosi oggetti di piccola, media e grande fattura.
(...)

martedì 9 luglio 2019

Workshop




Workshop di scrittura e drammaturgia

Corso individuale via web


Seminario individuale, comodamente a casa, da qualsiasi luogo connesso via web, in videochat (tramite skype/hangouts) e via email (invio dei testi).

Il workshop è mirato alle esigenze e caratteristiche dell’allievo, per un percorso esclusivo. Dal principiante che vuole acquisire gli strumenti base all’autore che richiede un percorso di coaching/editing per propri lavori in fieri.

9 Lezioni individuali di 75 minuti.


È possibile concordare un percorso personalizzato di durata e frequenza differenti; il costo sarà da determinare caso per caso (verrà fatto un preventivo).


Info e prenotazioni:
ozarzandstudio@gmail.com - 3388409336

***





Francesco Randazzo
Scrittore e regista. Laurea in Regia, all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, nel 1991. È attivo in Italia e all’estero come regista e autore per importanti teatri e festival, fra i quali: Todi Festival, Teatro Stabile di Catania, Ortigia Festival, Narodno Kazaliste “I Zaic” di Rijeka, Festival di Dubrovnik, Teatro Nacional Juvenil de Venezuela, Teatro IT&D di Zagabria, Playwright Festival of New York, Festival des Films du Monde di Montreal. Fondatore della Compagnia degli Ostinati - Officina Teatro, della quale è stato direttore artistico. Ha pubblicato con vari editori, testi teatrali, poesie, racconti e due romanzi; ha ottenuto numerosi riconoscimenti in premi di drammaturgia nazionali e internazionali, fra i quali: Premio Fondi La Pastora, Premio Candoni, Premio Fersen, Premio Schegge d’autore, Sonar Script, Premio Leonforte, Premio Maestrale San Marco, Presmio Moak, Premio Ugo Betti. Suoi testi teatrali sono stati tradotti in spagnolo, ceco, francese e inglese e rappresentati in Canada, Usa, Croazia, Spagna, Francia, Cile.
Parallelamente ha svolto attività didattica con corsi di recitazione, regia, drammaturgia e scrittura creativa, storia dello spettacolo, stage e conferenze per varie istituzioni pubbliche e private, fra le quali: Scuola di Teatro Antico dell’Istituto nazionale del Dramma Antico, Università di Venezia, Cinars Montreal, TNJV Caracas, Centro Teatro Educazione-Ente Teatrale Italiano, Centro Studi Uilt, New York University, Ostinati Open Studio e International Acting School Rome, Université Le Mirail Toulouse, Duoc Universidad Católica de Chile.

lunedì 4 febbraio 2019

Sotto l’effetto del “Captorix”




“Serotonina” di Michel Houellebecq
La Nave di Teseo 




Flebile romanzo del grande scrittore, zampate qua e là, graffianti ma stanchissime. Sembra scritto sotto l’effetto del “Captorix” assunto dal protagonista, produce una serotonina ossimorica che non da felicità e per di più rende impotenti. Quindi che resta? 

De toute évidence: lasciarsi andare e morire.




Lontanissimo da “Estensione del dominio della lotta” che resta la vetta dello scrittore, molto meno cinico e politicamente scorretto di “Sottomissione”, il racconto si snoda attraverso una nebbia di indifferenza, persino atarassia, funzionale e ontologica, noiosamente depressiva, riuscendo a indebolire anche scene e personaggi di tragica potenza, che però non deflagrano mai. Ma forse era questo lo scopo di Houellebecq, drogarci di Captorix come il suo protagonista, annegarci nel suo nichilismo languidamente autodistruttivo, trascinarci morbosamente in una letteraria impotenza masturbatoria, vendicarsi di tutti e tutto con un bestseller tutto sommato dimenticabile, alla faccia de “L’Uomo senza qualità” di Musil, troppo lungo e complesso per quest’epoca di lettori mainstream.




Chapeau, Monsieur Houellebecq, comunque lei si conferma un genio.








Francesco Randazzo - 2019





domenica 3 febbraio 2019

"I duellanti di Algeri" romanzo di Francesco Randazzo

In uscita il 5 febbraio 2019, il nuovo romanzo di Francesco Randazzo.


Un romanzo d’avventura colto e appassionante.

Miguel Cervantes, futuro autore del Don Chisciotte, e Antonio Veneziano, irrequieto poeta e avventuriero palermitano, condivisero i loro giorni di prigionia ad Algeri e divennero amici. Il ritrovamento di un manoscritto di Cervantes, in una segreta biblioteca di Salamanca, svela al narratore della storia di questo libro, le avventure dei due particolarissimi compagni di prigionia e le loro fantastiche fughe.








I DUELLANTI DI ALGERILe meravigliose avventure di Miguel Cervantes e Antonio Veneziano

di Francesco Randazzo

Graphofeel Editore
Pagine: 130
ISBN:978-88-32009-34-7
Prezzo: 14.00€




domenica 9 dicembre 2018

"Mani sporche" di Mercedes de Acosta




Mani sporche

di Mercedes de Acosta (da Archways of Life, 1921)

Dopo che tutti erano andati via,
era sempre meraviglioso sedermi con te nel teatro buio.
C'era un mistero in esso,
come se l'eco di tante rappresentazioni
perdurasse ancora tra le pieghe del sipario,
mentre figure fantasma s'accucciavano
sulle sedie e con mani vaporose
facevano risuonare soffocati applausi.
Ricordi come ci sedevamo sempre silenziosamente?
Allora, come un rito, io lentamente
prendevo la tua mano
e tu ridevi un poco e mi dicevi:
“Ho le mani terribilmente appiccicose”, o
“Non riesco a tenere le mani pulite in questo teatro”,
come se questo importasse... come se questo importasse...




(Traduzione di Francesco Randazzo)




Mercedes de Acosta, “aquella furiosa lesbiana” (articolo su EL Pais)




giovedì 15 novembre 2018

"Sei giorni" di Stefano Valente



“Sei giorni” è una vertigine, un romanzo maelstrom che ingoia il lettore nel gorgo ineluttabile della narrazione, una trappola della mente che sgorga parole in flussi di coscienza incrociati, dentro una lingua frantumata in cento, mille pezzi, che infine si ricompongono nel finale inatteso e sconcertante.
Senza entrare nel dettaglio e, come si dice oggi, spoilerare, in sintesi estrema la storia ci racconta, attraverso il suo protagonista, del ritorno a casa di due “amici” o forse soltanto sodali, commilitoni, reduci da una distopica guerra etnica che richiama quella dell’ex Jugoslavia, ma è ben altro, viene dal passato dell'olocausto ebraico, o forse è da venire, forse sta già avvenendo, forse è il disastro bellico della Siria che l’autore ci sposta fino alla soglia di casa, non ha importanza eppure ne ha molta. Sei giorni di cammino verso casa, con i piedi e le anime straziate e sanguinanti, tra morti, tradimenti, coinvolgimenti in azioni estreme, attraverso una finta pace che ha lasciato governi autoritari, frange etniche in lotta perenne, rovine e nessuna speranza di redenzione o vera pace. Tutto si rompe continuamente, nelle visioni e nel racconto del protagonista, l’ingenuo, innocente – ma quanto davvero?
È un libro potente, arduo, pregnante, per lettori forti d’animo, disposti alla battaglia con le parole e ad essere guerriglieri della coscienza. L’autore ci vuole con sé, vuole che ci si perda con i personaggi del romanzo, fino ad assumerne le paure, le speranze, la disperata volontà di essere, e di essere giusti, pur sbagliando, in un mondo colmo di errori ed orrori, nel quale sarebbe più facile, cedere, compromettersi, con la piccola accidia che diviene complicità con il male.
Infine, si arriva, e quasi nel silenzio, con un finale straordinario, tutto si scioglie e quando l’ultima pagina, quella alla fine di tutte le parole, quella bianca dopo la fine, arriva, è come un colpo di luce, un liberarsi del respiro sospeso, con la commozione e la gratitudine per un’esistenza, la nostra, salva. Ma fino a quando?


 Francesco Randazzo

Sei giorni
romanzo di Stefano Valente





giovedì 25 ottobre 2018

"Tre lune in attesa" di Alfonso Lentini



TRE LUNE IN ATTESA
di Alfonso Lentini è l’opera vincitrice della seconda edizione del Premio Letterario Formebrevi (sezione Le Forme del Dire).

Una raccolta di acquerelli in prosa poetica, visionari, ironici, calvinianamente leggeri, ma anche surreali e onirici come un racconto di Raymond Roussel o Cortazar.
Lentini, che è anche un artista figurativo di grande visionarietà attraverso la concretezza degli oggetti, in questo libro dissemina lampi verbali di grande suggestione che sollevano il lettore oltre la narrazione in sé, verso un immaginario verbale che si apre a ventaglio e disegna nella mente percorsi inabituali, lievi e sconcertanti, quasi psicotropi; ma privi di controindicazioni, se non quella, a voler rileggere, di vedervi nascosta, attraverso la levigatissima scrittura, la nostra non meravigliosa realtà.

Francesco Randazzo


Dal libro:

TRE LUNE IN ATTESA
Al posto del monte Pelmo, portato via in fretta e furia stanotte da ignoti, si è formata una vastissima conca che sembra una bocca spalancata per lo stu- pore, una valle ancora senza nome.
Sulla valle risplendono tre lune in fila. In attesa. Però, a dar retta a certi visionari, la montagna è ancora là. Il profilo di quel massiccio che Dio avrebbe scelto come poltrona su cui riposare le sue membra smisurate, ancora risplende invisibile, inzuppato di raggi lunari. Trasparente, come tutte le cose vere.






mercoledì 24 ottobre 2018

"Infidelis peregrinatio" di Francesco Randazzo



“Nemo contra Deum nisi Deus ipse.”
(Goethe)

L’interrogazione sul cammino dell’esistenza, in questa plaquette poetica, taglia versi acuminati, a volte ironici, a volte disperati, come se attraversassero in orizzontale il tempo minimo del quotidiano e in verticale il tempo ampio della Storia, sulle orme di Aasvero, Cartaphilus, l’eterno errante. 


Coreuta sopravvissuto a morte tragedie
hai voluto sentire l'unisono tirato 
estensione mirabile dell'urlo dorico 
sospensione del tempo in cui pur visse
Tutto è perduto ora Muti i protagonisti 
eliminato il mito  resti cantore solo
ruminando archetipi insabbiati
Fischi e danzi su franti capitelli 
inneggiando imprecazioni merlate di viole
estinte  Fioriscono intorno a te pietre 
lave fredde che adesso sono larve 
Domani   

Dormi coreuta  o uomo dormi
e sogna il tuo perduto ditirambo 

Pallido sogno di reviviscenti
semidei ammalati di hybris



da Infidelis peregrinatio di Francesco Randazzo

libro disponibile su Amazon


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