Oltre al sonno e alla concentrazione ci sono anche altre cose che non sono state dette a nessuno.
Giornate intere che scompaiono, e brevi attimi che diventano un’eternità.

(Peter Høeg)

martedì 25 marzo 2014

"Notte Segreta" al Teatro Stabile di Catania



NOTTE SEGRETA

testo e regia di Francesco Randazzo


con Emanuela Trovato Rossana Veracierta


produzione Compagnia "La bottega del pane"

In una notte di veglia due innocenti e irresistibili novizie si domandano il perché del loro destino. Uno spettacolo sorridente, commovente, sognante.

Dal 4 al 6 aprile 2014, andrà in scena al Teatro Angelo Musco di Catania, lo spettacolo, scritto e diretto da Francesco Randazzo, "Notte segreta", con Emanuela Trovato e Rossana Veracierta.
Lo spettacolo riprende, rinnovandolo, un precedente allestimento che ha già avuto numerosi e felici riscontri da pubblico e critica. Il testo è stato anche tradotto e rappresentato con successo all'estero (Spagna e Canada). In Italia è pubblicato da Bulzoni Editore.

In un convento della Sicilia, nei tempi lontani “dei Viceré venuti dalle Spagne”, due giovani suore, si ritrovano a passare insieme una notte di veglia e penitenza accanto ai corpi in fase di imbalsamazione di due vecchie monache morte in odore di santità. Era una pratica penitenziale in uso a quei tempi...
Assunta e Conforto, due giovani donne chiuse lì dentro, al buio, o peggio al riverbero di luci che entravano dalle feritoie o da flebili torce e lumi. Con le ombre spaventose e tremolanti. E le morte a fare compagnia. Sono in convento per obbligo più che per scelta. Insieme, a subire quella penitenza angosciosa. Che pregano, certo, ma poi? Una notte è lunga. Troppo lunga. Può sembrare e diventare eterna lì dentro.
Vogliono e sognano, inventandosi fantastiche storie, la Vita non la Morte. Sono curiose, sono monelle, sono delle Sante involontarie, come tante ce ne sono state. Allegre per disperazione, fantasiosamente temerarie, col coraggio dell’incoscienza e della leggerezza ma anche con la paura, con l’ansia di capire perché quel destino: una domanda che con le loro risate, attraversa i secoli e arriva fino a noi. Con un sorriso e un brivido leggero.

DALLA RASSEGNA STAMPA:

Si può parlare con sincerità di un piccolo capolavoro armoniosamente recitato.”
Mario Verdone (Corriere di Siena)

"Notte segreta, di cui è autore e regista Francesco Randazzo, scrittore causidico, portavoce di coscienze misteriose, profane. L'esperienza è singolare... Lodevole è la partecipazione scenica delle novizie gaie e sinistre che si lambiscono o si lasciano andare a madrigali, a reviviscenze, a leggende vescovili e a inquietanti prologhi di vita larvale.”
Rodolfo Di Giammarco (La Repubblica)

Le novizie di Randazzo tra Bufalino e Testori.” Fra preghiere, trasalimenti, spaventi e scoppi d'ilarità e ironia... All'autore e regista Francesco Randazzo, va riconosciuta, anzitutto, una costruzione del dialogo di autentica resa teatrale. Spettacolo coraggioso, con attrici affiatate e convincenti in parti poco frequentate sulle scene.”
Giorgio Taffon (Primafila)

A Roma con Notte Segreta, il siracusano Randazzo conferma la fama di drammaturgo che racconta la Sicilia.
CENTONOVE


Allestimenti all’estero:
Notte Segreta ha avuto un allestimento in Québec, Canada, nella traduzione in francese della drammaturga Micheline Parent, nell’estate del 2006 al “Festival de Theatre de Bellevue”, con il titolo “Nuit Secréte”.
In Spagna, a Valencia, nel novembre del 2009, Notte Segreta è stata presentata nell'ambito del Festival "Parole di Teatro" (drammaturgia italiana in Spagna), dalla Compagnia CRIT al Teatro Sala Zircó, diretta da Josep Vicente Valero.

Prenotazioni:

Teatro Angelo Musco
via Umberto 312 Catania

tel 095 7310854



costo biglietto € 16

4 e 5 aprile ore 21
6 aprile ore 17,30

lunedì 24 marzo 2014

Fenomeni emergenti


Buio pesto.

«Solitudine ovvero radice quadrata della mia accettazione degli altri.
Mia e basta ego mei mihi me me. Meme.
Tentavo di differenziarmi. L’ho capito.
Sono solo. Io.
Non solitario. Io.
Solitudine è quanto più vicino a dio, qualunque cosa sia dio» tuono, la volta trasecolò  illuminandosi in breve, solcata da saette.
«Niente da fare e pertinacia gioverebbe zero.
Contro il viluppo omogeneo sono solo. Io.
Raziocinarci a che pro se il necessario non ha cervello.
Quanto ho capito!
Sono reo mamma. Per te la laurea lallazione ridondata.
Detenzione/consumo di sapere, fine pena mai.
Ti sei chiuso -dice- sterile a te stante.
Uomo sterile sta a #unacertaidea quanto aspirina scaduta a farmaco salvavita.
Figurarsi un figlio. IL.»