Oltre al sonno e alla concentrazione ci sono anche altre cose che non sono state dette a nessuno.
Giornate intere che scompaiono, e brevi attimi che diventano un’eternità.

(Peter Høeg)

lunedì 31 ottobre 2011

amen


Il privilegio d'essere inutili
e tra le mani la necessità
d'esistere più in alto Senza
un dove e un quando
Nel qui ed ora incessante
senza la fine di un fine

Dacci oggi il nostro pane quotidiano
e non di più non di meno
rimetti i debiti estingui i mutui
schianta i servi lava l'ignoranza
e non ci indurre alla rivoluzione
ma liberaci dall'ipocrisia
purifica l'acqua dall'arsenico
amen

©francescorandazzo_2011



martedì 25 ottobre 2011

Dicatum



In pochi giorni sono morti
1 dittatore
1 attore giovane
1 motociclista giovane
1000 sconosciuti
(chissà dove chissà chi)
La campana della chiesa
(Apostolorum Principi et Virgini Alexandrinae dicatum)
batte monotona tusci rintocchi
Lontana da tutto ciò (che culo)
Jennifer Lopez canta e piange
Io invece non dormo
e sono le 2:49 a.m.
Tutto questo ha un senso
che mi tiene sveglio
perché intuisco che
ho freddo ai piedi
e non mi piace



©francescorandazzo_2011

sabato 22 ottobre 2011

Associazione d'idee

Quando idee si associano

complicato dissociarle

fanno massa critica incrementano la forza

gravitazionale attraggono altre idee confuse

indecise comete vaganti si sommano al nucleo

originario lo proteggono dagli eventi esterni

dagli agenti corrosivi disponendosi attorno

lo assumono a centro e la frittata è fatta.

martedì 4 ottobre 2011

Dipendenze, abbandoni e strane forme di sopravvivenza


"Il conformismo, invece, è altamente produttivo: perché il libero mercato ha bisogno di un pubblico assuefatto e di una cultura massmediatizzata. È paradossale pensarlo ma non resta che ricrederci, abbiamo sbagliato: è produttivo soltanto ciò che conformistico, ciò che si adegua supinamente al conformismo di un gusto irrimediabilmente massmediatizzato.


Pezzato riparte dallo zero, dal minimo comun denominatore di un linguaggio che ha azzerato le tematiche che la critica dell’economia linguistica degli istituti stilistici maggioritari consegnava agli autori delle giovani generazioni e il suo «io» deve fare i conti con la finta centralità dell’«io», con il travestimento del poetico in koinè pseudo narrativa, con la dismissione dei parametri stilistici del secolo dello sperimentalismo.


Pezzato tratteggia una poetica per la poesia a venire, una poesia intelligibile, diretta e scheletrica nella forma ma comunque attenta all'estetica dei suoni e dei ritmi (quasi in antitesi al concetto «classico»), che usa il linguaggio stringato e minimale del XXI° secolo, che propone temi di stretta attualità perché la poesia possa servire a «decifrare» anche il mondo moderno nell'immediatezza della sua rappresentazione, che utilizza l'Io ipertrofico -caratteristica tipica della nostra contemporaneità occidentale- come centro di gravità. Un tratteggiare su tabula rasa che si presenta arrogantemente come abbecedario poetico, come simbolico punto di partenza per la nuova poetica, come si intuisce incontrando i due “esercizi da sussidiario” (con la c e con la s)."


dalla prefazione di Giorgio Linguaglossa.



Social networks (e motori di ricerca)


Ti guardo non te ne accorgi

non puoi sono invisibile

traccia labile confusa tra milioni

di connessioni alla rete

dove raccolgo brandelli

delle tue giornate delle ore

che mi sono negate vicino a te

e immagino a piacimento

le parti che mancano, illusioni

che completano il puzzle l'idea

della tua presenza suggerita da Google.




"Dipendenze, abbandoni e strane forme di sopravvivenza" - L. Pezzato- Lietocolle 2011